Regia Cinema: tutti i segreti nel post di CineMagazine
Bentrovati su CineMagazine, il sito dedicato al mondo del cinema, con tutti le curiosità e gli approfondimenti su questa magnifica arte. Per il post di oggi vogliamo parlarvi della regia nel cinema. Infatti se vi è piaciuto un film al punto da volerlo rivedere più volte, senza mai stancarvi, ricordate che il merito non è solo degli attori o di chi ha scritto la sceneggiatura: il regista ha un ruolo importantissimo. Perché per quanto possano essere bravi gli interpreti e la storia coinvolgente, se la regia è scadente il film non funziona.
Al regista cinematografico, come a quello teatrale, spetta il compito di “legare” tutte le parti del lavoro e dirigerle verso un obiettivo preciso.
A volte è un obiettivo caro al solo regista (director’s choice) altre volte è un lavoro di insieme, che mira a valorizzare ogni attore e ogni scena del film verso un risultato finale comune. Ma a differenza del regista teatrale, che deve soltanto condurre gli attori verso l’obiettivo comune, oppure consigliare il tecnico delle luci per degli effetti particolari, il regista del cinema deve anche controllare il montaggio, la fotografia e tutto un insieme di elementi che rendono il suo lavoro immenso.
Le tre fasi della regia cinematografica
Non uno ma tre lavori in uno. Il regista cinematografico deve curare la pre-produzione, la realizzazione e la post-produzione.
Vediamo insieme in cosa consistono nelle righe che seguono.
La pre-produzione è quella fase di lavoro in cui gli attori si conoscono, interagiscono insieme, a volte leggono il copione con il regista, stabiliscono prima come fare una scena o un gesto. Non tutti i registi curano la pre-produzione, ma chi lo fa (Ferzan Ozpetek, Carlo Verdone e Cristina Comencini, ad esempio, sono famosi per questo) riesce a creare una tale unità di squadra che il film esprime estrema naturalezza fin dalle prime scene.
La realizzazione del film prevede l’intervento del regista su ogni singola scena, per costruirla, condurla, correggerla ed eventualmente rifarla.
La post-produzione è invece tutto quel lavoro che si fa dopo e che determina il montaggio delle varie scene, la qualità del suono e un eventuale doppiaggio, la qualità dei colori e delle luci nella visione a schermo e così via. Non è raro che un regista debba occuparsi in prima persona anche dei problemi di produzione, ovvero delle spese.
Ci sono addetti ai lavori per questa parte, ma un regista bravo deve sapere sempre i limiti oltre i quali non andare.
Il rapporto regista-attore
La conduzione di un film si basa anche, e molto, sul rapporto regista-attore.
L’attore, per natura, tende a volere tutta la scena per sé e a fare di testa propria. Un bravo regista deve saper instaurare con lui (o lei) un rapporto talmente confidenziale da poterlo dirigere pur facendogli credere di essere ancora lui (o lei) a comandare. Un regista che sa curare la pre-produzione di solito riesce in questo intento, crea un clima familiare, amichevole e sereno sul set e le direttive vengono date meglio.
Esistono però anche registi che mettono troppa personalità nella direzione di un film. Sono quei registi che pur di ottenere i risultati sono disposti a litigare, manipolare o perfino tiranneggiare i loro attori. James Cameron ha la fama di essere un regista severo e autoritario, sul set, ma poi produce capolavori come Titanic. Anche Bernardo Bertolucci (Ultimo Tango a Parigi, Piccolo Buddha, Il Té nel Deserto) aveva la fama di essere troppo duro con i suoi attori. Con quali risultati eccezionali, però!
Il nostro post a cura di CineMagazine e dedicato alle regia nel cinema, termina qui. Alla prossima!
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