Fotografia cinema: cos’è e perchè è importante nel post di CineMagazine
Fotografia nel cinema: questa è importantissima nel mondo cinematografico. In questo post a cura di CineMagazine.org vedremo in breve in cosa consiste l’arte della fotografia cinematografica e perchè è importante in questo settore. Infatti chissà quanti di noi, alla fine di un film, hanno letto di sfuggita tra i titoli di coda “Fotografia di…” e ci facciamo al volo una domanda: ma fotografia in che senso? Però poi passiamo oltre. In fondo quel che conta, in un film, è la bravura degli attori, l’abilità del regista, i costumi, se sono importanti, e il trucco.
Ma un film non sarebbe un film senza l’arte della fotografia prestata alla regia.
A volte è lo stesso regista che cura la fotografia, altre volte si avvale di professionisti che vanno in avanscoperta, studiano luoghi, luce e ombre, orari migliori per le riprese, orari migliori per la veduta di panorami e portano tutto questo sapere al regista.
Sarà lui, poi, in base a queste indicazioni ad ambientare le scene di giorno o di sera in determinati punti.
Come funziona la fotografia nel cinema? Vediamolo meglio nelle righe che seguono!
La fotografia, spina dorsale del cinema
A cosa serve la fotografia nel cinema?
La fotografia deve determinare illuminazione, colore degli oggetti, forma degli oggetti e degli ambienti, il tutto in riferimento alle inquadrature che offrono le macchine da presa e al formato di ogni fotogramma. Non è la classica fotografia che intendiamo tutti noi, non è uno scatto e via, ma un vero lavoro di studio e prova, prima di dare un OK al regista.
Di solito è il Direttore della Fotografia che coordina il lavoro di tutti gli assistenti sul set e prima del montaggio dello stesso. Perché la fotografia deve anche studiare le scene in esterni, prima che parta la grande macchina del cinema. Per quanto riguarda gli interni, il fotografo deve costruire luci naturali diurne anche se lo studio è buio, o riprodurre una luce lunare che entra dalla finestra anche se fuori c’è il sole! Deve anche studiare l’effetto delle luci su volti, oggetti di scena, inquadrature vicine o panoramiche.
Le regole base della fotografia del cinema
La fotografia del cinema deve tenere sempre in considerazione:
- i formati fotografici della pellicola (o del digitale);
- la macchina da presa e l’uso di filtri o di spostamenti rapidi;
- l’illuminazione, che è poi il compito principale del fotografo;
- il punto di vista panoramico o del protagonista;
- l’angolo di campo;
- la distanza di ripresa (primo piano, piano americano, panorama);
- l’inquadratura, ovvero tutto ciò che si vede e come si vede;
- la profondità e nitidezza dell’immagine;
- la messa a fuoco;
- la correzione colore;
Gli operatori di ripresa collaborano con i fotografi di set per la realizzazione di queste condizioni e di altre allo scopo di rendere al meglio la naturalezza di una scena.
Ricreare una realtà che non c’è
I fotografi del cinema devono saper riprodurre una realtà che non sempre c’è.
Ad esempio, nei film catastrofisti o di guerra, quando a volte è impossibile riprodurre un bombardamento o una tromba d’aria con mezzi esterni, il fotografo dovrà riprodurre l’ambiente – città o natura – in piccolo, e giocare con le luci e gli effetti su quel modellino.
L’abilità con cui il fotografo posizionerà i fari, e la distanza con cui riprenderà la città modellino e l’effetto drammatico finto renderanno la scena gigantesca agli occhi degli spettatori, che potranno tremare di paura vedendo cadere grattacieli che in realtà sono…. alti come un dito!
Il nostro post alla scoperta della fotografia nel cinema, termina qui. Alla prossima con il mondo del cinema di CineMagazine.org!