Un’ottima annata, Ridley Scott per inaugurare la stagione autunnale

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un'ottima annata film foto

Perfetto per iniziare al meglio la stagione autunnale, e non a caso tra i programmi TV di questa sera vi è Un’ottima annata, un film del 2006 diretto da Ridley Scott (Alien, Blade Runner, Il Gladiatore). 118 minuti estremamente insoliti per il pluripremiato regista britannico insignito del titolo di Cavaliere Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico, che con questo lavoro si avvicina al sentimentale andando a raccontare la redenzione, in realtà piuttosto prevedibile, di un businessman della finanza inglese che riscopre se stesso e re-impara a gioire delle piccole cose della vita. Vediamolo più nel dettaglio nel post dedicato alle recensioni dei film famosi, a cura del nostro portale. 

Trama di Un’ottima annata

Max Skinner (Russell Crowe), cinico broker di Londra, riceve in eredità dall’affezionato zio Henry (Albert Finney) Château La Siroque, una tenuta con vigneto in Provenza (Francia). Deciso a vendere la proprietà per monetizzare il lascito, Skinner ne rimane però affascinato e si perde nel ricordo delle estati passate in Francia da bambino. L’uomo ritrova i sapori del suo passato, i valori che lo zio aveva cercato di insegnargli e gli amici d’infanzia; conosce Abbie Cornish (l’australiana Christie Roberts), ragazza americana che sostiene di essere la figlia sconosciuta di Henry, e soprattutto Fanny Chenal (la francese Marion Cotillard), la proprietaria del bistrò di paese, con cui si scontra e di cui si invaghisce. 

La sceneggiatura

Il soggetto di Un’ottima annata è tratto dall’omonimo romanzo di Peter Mayle, ex-pubblicitario statunitense trasferitosi in Provenza per dedicarsi alla scrittura e intimo amico di Scott, lui stesso proprietario di una tenuta con vigneto nella regione. Proprio il regista avrebbe incoraggiato la stesura del romanzo, poi affidato allo sceneggiatore Marc Klein per l’adattamento a film. Lo stesso Klein avrebbe poi trascorso diverso tempo in Provenza durante la scrittura della sceneggiatura. Naturale ne sia risultata un’ode alla regione, ai suoi paesaggi e ai suoi vini, meravigliosamente espressa nell’ambientazione a Gordes e Bonnieux e nelle scene nei vigneti girate a Château La Canorgue, nell’area di Luberon, durante la vendemmia del 2005. 

Recensione di Un’ottima annata

Bello il tributo alla Provenza, che appunto rende la pellicola perfetta per questo inizio autunno. Bella l’atmosfera malinconica e sentimentale al punto giusto. Buona l’interpretazione degli attori, persino di Crowe, in un ruolo, anche in questo caso, per lui decisamente inusuale. Peccato Scott giochi eccessivamente sullo stereotipo con un progetto ben preciso in mente: costruire un prodotto furbo e facilmente fruibile, capace di svagare senza andare nell’impegnativo. Scarsa la trama, scarsi gli sviluppi e i nodi della narrazione. Troppo poco per un regista che, sempre in coppia con Crowe, è stato in grado di portare al grande pubblico un film del calibro de Il Gladiatore, per altro regalando la fama mondiale all’attore neozelandese. Il sentimentale non è il suo linguaggio, e si percepisce. Siamo ben lontani dal pathos che riempiva il grande schermo con Robin Hood e dall’iconicità di Thelma e Loiuse, film vincitore di un Oscar e un Golden Globe per la miglior sceneggiatura originale. Un’ottima annata si esaurisce in una classica storia di redenzione con risvolti sentimentali e ambientazione accattivante. Ne risulta una pellicola che suona di già sentito – non a caso gli incassi al botteghino ripagano l’investimento per la produzione, senza andare granché oltre -, ma capace di riempire le prime fresche sere d’ottobre. Divano, copertina e un bel calice di rosato di Provenza, e siamo in grado di ritrovare, davanti alla tv, quella facile fruibilità di cui Ridley Scott andava in cerca. Pellicola buona per queste serate di ozio autunnale.