Recensione della pellicola Pulp Fiction di Quentin Tarantino, nel post a cura di CineMagazine
Un film che praticamente ha segnato una epoca, ottenendo tantissimi riconoscimenti e che, a distanza di tempo, viene ricordato ancora oggi come uno dei capolavori del cinema italiano. Stiamo parlando di Pulp Fiction, film diretto da Quentin Tarantino e uscito del 1994. Palma d’oro al Festival di Cannes nello stesso anno e il regista ottiene, nel 1995, il premio come miglior sceneggiatura originale agli Oscar.
Ecco di cosa parla questa pietra miliare del cinema mondiale per il nostro consueto appuntamento con le Recensioni. Bentornati su CineMagazine!
La trama di Pulp Fiction
Difficile esplicare la trama di Pulp Fiction e raccontarla tutta vorrebbe dire dedicare un approfondimento a parte. Si tratta, in pratica di narrazione che non segue l’ordine cronologico ma sono un insieme di storie collegate, comunque, da alcuni elementi in comune, come una valigetta di cui non verrà mai svelato il contenuto.
Non faremo spoiler, ma quella valigetta è al centro anche della scena finale.
Ci sono scene in cui si parla di un pugile che non mantiene una promessa, di una coppia che prova a fare una rapina ma che poi è al centro di varie vicissitudini. Insomma, c’è davvero di tutto.
Il messaggio di Pulp Fiction e le ingiuste accuse
Un film che ha tra gli attori protagonisti John Travolta e Uma Thurman dovrebbe ricevere applausi a prescindere ma così non è. Il motivo? Il film viene accusato di razzismo per alcune scene contenute nel film.
Un’accusa senza senso e non veritiera: basta guardare il film. A parte, comunque, la particolare trama, che non ha un ordine cronologico, Pulp Fiction si concentra molto sui dialoghi e diversi personaggi dicono la loro su diversi temi.
Non mancano, inoltre, scene umoristiche che si alternano a scene di violenza. Un film che fa pensare e riflettere su alcuni aspetti della vita. Un capolavoro da cui molti hanno preso ispirazione. Senza ottenere, però, il successo ottenuto da Quentin Tarantino.