Lo squalo di Steven Spielberg oggi su CineMagazine
Le paure insite negli uomini possono essere reali o immaginarie. O, magari, unire entrambi gli ambiti in un unico essere, nella fattispecie lo squalo. L’animale marino più temuto per antonomasia.
Simbolo di ferocia, spietatezza e violenza spropositata, soprattutto nelle rappresentazioni cinematografiche più o meno moderne. Il film per eccellenza che si offre in questo tipo di visione è proprio Lo squalo, di cui si sono succedute vari sequel e diverse altre interpretazioni.
Lo squalo incubo peggiore nell’immaginario collettivo
Da sempre l’immagine dello squalo è associata a quella di un essere marino in grado di uccidere un uomo in acqua con la sola forza delle sue grosse fauci. Ed è proprio da questa proiezione reale che trae ispirazione questo thriller in salsa estiva.
Ogni volta che giunge la bella stagione non si può che celebrare questo capolavoro di Steven Spielberg, datato 1975. Basato sul romanzo di Peter Benchley, esso offre una panoramica sull’isola di Amity, infestata da una grossa creatura che si aggira per le spiagge.
Soltanto l’intervento di un biologo marino e di un cacciatore di squali riuscirà a riportare serenità all’interno del circuito vacanziero. Il film è considerato una pietra miliare del cinema americano poiché esalta molto la sceneggiatura, la musica e il montaggio.
Non sono un caso i premi Oscar vinti come miglior regia, montaggio e colonna sonora. La pellicola americana con il maggiore incasso mai registrato fino agli anni ’70. Un riconoscimento generale che la relega al vertice della scala gerarchica.
Il significato del film “Lo Squalo”
Trasposizione di una visione collettiva racchiusa nelle immagini ricorrenti dello squalo affamato alla ricerca di essere umani nei paraggi. Una delle paure più recondite dell’uomo che viene fuori. E non può che essere la rappresentazione migliore di una sensazione personale, sopita, ma esistente, a livello cinematografico.
Steven Spielberg diviene abile nel far apparire sul grande schermo lo squalo come protagonista assoluto, anche al di là delle altre figure umane. Un protagonismo a tratti giocoso, nell’accezione ironica del termine. La musicalità ricorrente alimenta questo thriller marino spaventoso, ma riflessivo allo stesso tempo.