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Promuovere un film nell’era digitale nel post di CineMagazine
Promuovere un film negli anni ‘2000 non è più facile come un tempo. Prima infatti era facilissimo e diretto: un manifesto appeso ad un muro, o a più muri, e tutta la città sapeva che sarebbe uscito un nuovo film al cinema. Poi venne la radio, la TV, e le promozioni dei nuovi film diventavano sketch oppure ospitate nelle trasmissioni più importanti. I festival appositi hanno aperto canali preferenziali per il marketing del cinema.
Ma oggi, nell’era in cui il cinema si guarda seduti sul divano o sul cellulare, come invogliare la gente a spendere soldi per una poltrona al cinema? Un bravo promotore deve lavorare sulla curiosità del pubblico. Il film potrai vederlo pure sul cellulare, ma sei disposto ad aspettare qualche mese quando – invece – potresti scoprirlo prima e subito?
Il nuovo mezzo rappresentato dai Social
Il vecchio caro manifesto non passa mai di moda e fa sempre il suo effetto. Così anche le ospitate in radio e in TV che arrivano a un pubblico “un po’ più pigro” che non lascia facilmente il divano. Ma i Social Media (Facebook, Instagram, Twitter, Youtube, Vimeo e altri) sono un mezzo intelligente per far arrivare la notizia del nuovo film anche ai più dinamici, o ai più giovani, oppure anche ai più “distratti”.
Attenzione, però! Mai fare spamming, ovvero fare riferimenti al film in modo continuo e battente. Si rischia di diventare pesanti. Piuttosto, caricate dei mini trailer, dei video che dicono e non dicono. Scene accattivanti lasciate a metà, come dire “vieni al cinema a vedere come finisce”. Un metodo che funziona, soprattutto con i più giovani.
Gli influencer e l’abilità di una promozione nascosta
Esistono, su Facebook e su Instagram in particolare, attori o attrici o semplici cittadini che riescono a farsi seguire da elevati numeri di persone. Questi sono “gli influencer”, gente che influenza l’opinione pubblica, appunto. La loro abilità sta nel far pubblicità senza che questa appaia come tale.
Si fanno un video-selfie mentre vanno casualmente a spasso col partner e poi, sempre “casualmente” si fermano davanti a un manifesto e dichiarano il loro apprezzamento per quel film. Oppure vi diranno “oggi ho visto un film stupendo, ecco di che parla”. Una conversazione tra amici, in apparenza molto naturale e spontanea, che rende la voglia di vedere quel film più intensa. Difficile resistere a questo genere di promozione.
Indirizzare bene il messaggio promozionale
Che usiate i social, la televisione oppure il manifesto, nessuna promozione funzionerà mai se non avete chiaro il pubblico a cui far arrivare il messaggio. Un film che parla di un determinato argomento deve prima coinvolgere il pubblico che ama quell’argomento, e solo dopo magari attirare i “profani”.
Un film erotico non va pubblicizzato nelle parrocchie ma magari nei locali notturni o nelle periferie! Il film sulla vita di una giovane influencer non ha senso, se promosso in un ospizio per anziani, ma funziona se vi rivolgerete a un pubblico di ventenni. E così via.
Non è detto che comunque l’argomento non possa interessare anche persone estranee a quei gusti: lo hanno dimostrato i recenti Bohemian Rhapsody e Joker, che hanno fatto colpo anche su persone che non avevano mai sentito parlare di Freddie Mercury o di Batman. In quel caso, l’entusiasmo del pubblico-target ha trascinato anche i profani e ha reso quelle opere successi “per tutti”.