Musiche film, le più famose

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Musiche film, le più famose nel post a cura di CineMagazine

A volte basta una semplice melodia, una canzone o un qualsiasi motivo per entrare di diritto nella storia del cinema. Quella secondo la quale ad un film in particolare viene associata tendenzialmente una certa colonna sonora che fa la storia a prescindere. Da sola, lì, pronta ad essere rievocata ogni qualvolta si citano determinate produzioni. Di musiche film che si sono distinte e continuano a farlo in grande stile ce ne sono tantissime rappresentazioni. Che siano più datate o meno poco importa, perché riescono comunque ad entrare nell’immaginario collettivo e a divenire veri e proprio capolavori di per sé.

Ecco le dieci musiche film più famose nel nuovo approfondimento dedicato alle Curiosità del Cinema, a cura del nostro portale. Bentornati su CineMagazine!

Il Signore degli Anelli, La Compagnia dell’Anello

Howard Shore compone questa musica nel 2001, per la gioia degli amanti di questa saga. Una musicalità molto adatta e intrisa di pathos che fa immergere realmente lo spettatore in una nuova realtà. 

Questo è un grande merito che va ascritto al creatore di questo universo alternativo. Questa musica si caratterizza per aver vinto per 2 volte il premio Oscar come migliore colonna sonora per quanto concerne il primo e il terzo capitolo.

Blade Runner

Il polistrumentista greco Vangelis è l’autore di un’altra colonna sonora celebre degli anni ’80, riconducibile al mitico film Blade Runner. Grazie alla musicalità, ci si immerge in un’atmosfera fantascientifica che dà luogo ad un contesto distopico in grado di ipnotizzare lo spettatore. Tutto il resto lo fa la sapiente regia del regista Ridley Scott.

Guerre Stellari

Questa è forse una delle musiche più conosciute in ambito cinematografico. Trattasi di John Williams all’interno di Guerre Stellari. Star Wars per gli amanti degli anglicismi. Sicuramente è una delle più iconiche in assoluto.

L’accostamento tra essa e il lavoro in fase esecutiva del regista George Lucas producono un mix difficilmente eguagliabile. L’Oscar come migliore colonna sonora ricevuto nel 1978, l’anno successivo all’uscita del film, non rende merito fino in fondo ad una colonna sonora ancora oggi a dir poco memorabile, la quale non passa mai di moda.

Il padrino

Così come non passa mai di moda la musica sfoderata dal duo Nino Rota/Carlo Savina per la pellicola leggendaria Il Padrino del 1972. Un’impostazione tutta all’italiana, avallata da un’altra figura leggendaria, Francis Ford Coppola. 

L’impronta che si vuole dare in questo caso è decisamente tragica ed epica allo stesso tempo. Tutto ciò si evince nella scelta delle note e delle melodie associate. Intima, ma in rapporto ad un contesto malavitoso di cui se ne vuole evidenziare le fragilità e le dissonanze.

Per un pugno di dollari

Non si può citare il grande cinema senza considerare una personalità del calibro di Ennio Morricone. Uno che di musica cinematografica se ne intende eccome. Per un pugno di dollari indirizza tramite l’ascolto prolungato verso il mondo selvaggio del far west, senza regole. La trilogia del dollaro iniziata nel 1964 e che conduce Morricone nell’olimpo dei più grandi compositori. Il fascino di Clint Eastwood è riconosciuto nel mondo anche grazie a certe melodie rimaste scolpite per sempre.

Quentin Tarantino – Pulp Fiction (1994)

Citare Quentin Tarantino è come citare un monumento vivente del cinema contemporaneo. Uno di quelli che non possono passare inosservati per definizione. Immortali. Nel 1994 You never can tell, il brano di Chuck Berry su cui ballano John Travolta e Uma Thurman in una celebre scena, intende restituire una visione senza tempo di un certo cinema. L’idea di una musica come aggancio che guidi un’intera produzione.

Profondo Rosso

Pellicola del regista Dario Argento datata 1975, all’interno della quale la colonna sonora dei Goblin ispira mistero e timore emotivo allo stesso tempo. Un gruppo musicale di derivazione rock progressivo, in grado di suscitare con la loro musicalità paure incontrollabili e istinti tipici di un film horror. Una melodia ossessiva e che quasi toglie il respiro, in linea con un mostro irrefrenabile che ha tutta l’aria di aggredire spettatori e protagonisti.

La vita è bella

La vita è bella è una pellicola del 1997 che vede protagonista da attore e regista Roberto Benigni.

Nicola Piovani nella fattispecie dà luogo ad una musica tra le più emozionanti nell’intera storia del cinema italiano. Oscar come migliore colonna sonora nel 1999, non a caso. Intensità e dolcezza la fanno da padroni nelle variazioni timbriche che sono, poi, anche e soprattutto in riferimento alle vicende drammatiche rappresentate dal film.

Titanic

James Cameron nel 1997 sfodera un repertorio musicale rimasto leggenda e mito nel film Titanic con Leonardo DiCaprio in grande spolvero. Cèline Dion in My heart will go on esalta in grande stile la sua straordinaria voce e rievoca uno dei momenti più iconici in assoluto, vale a dire lo sprofondamento in mare della nave e la scena struggente tra Rose e Jack.

C’era una volta in America

Musica incredibile nel film “C’era una volta in America”, associata ad un’altra opera del maestro Ennio Morricone, stavolta datata 1984. Compositore e regista si uniscono anche nella fattispecie in un connubio pressoché perfetto, riconducibile ad una colonna sonora particolarmente coinvolgente, seppur dall’animo struggente. Perfetta per essere accolta nel contesto e per sbancare le più illustri manifestazioni cinematografiche, a suon di premi.

Rocky

Dalla fine degli anni ’70 si sviluppa sul suolo cinematografico italiano e internazionale un filone sportivo che conduce alla rappresentazione iconica del pugile Rocky. Colui che diventa leggenda sferrando pugni ai suoi avversari sul ring. Lo diventa attraverso una musica e melodia divenuta ricorrente anche negli anni a seguire. 

Il compositore Bill Conti diede vita ad una musica con cui ancora oggi gli atleti di mezzo mondo si allenano per migliorare le proprie prestazioni. Quanto mai leggendaria la scena degli scalini dove salgono Rocky e i suoi seguaci come apice di un allenamento estenuante, ma produttivo per costruire la leggenda che fu.

Una musica che ha oltrepassato confini e generazioni, tanto che viene usato anche in competizioni sportive attuali – oltre alla boxe – e perfino nelle palestre, per invogliare le persone ad allenarsi al massimo. 

I magnifici sette

Il regista John Sturges introduce all’interno della sua pellicola una colonna sonora molto allineata sul genere western. Una musicalità che anticipa, in un certo senso, quella che poi si ispirerà negli anni successivi ai famosi film di Sergio Leone. Il mito dell’avventura e dell’esplorazione di un mondo selvaggio, senza regole, trionfa ancor più grazie a suoni che penetrano nell’immaginario collettivo e, di fatto, fanno entrare lo spettatore in un’atmosfera magica e sensazionale. 

Una sorta di apripista verso un genere che, poi, dominerà il mercato cinematografico per diversi anni. 

Indiana Jones

La musica di John Williams applicata alle gesta di questo grande eroe è intrisa di pathos e passione allo stesso tempo. Suoni che fanno immergere lo spettatore in una realtà quasi parallela, ma dalla dimensione prestigiosa ed elevata. L’attore Harrison Ford, straordinario interprete del protagonista, non ha mai nascosto il suo apprezzamento in merito, adducendo la seguente colonna sonora come una delle migliori che abbia mai sentito nella sua carriera.

Anche in questo caso, c’è stata una musica che è andata ben oltre il suo obiettivo, cioè quella di accompagnare la pellicola. Ma viene usato in tutti gli ambiti che possono essere affini al personaggio che è Indiana Jones. 

Lo Squalo

Produzione di Steven Spielberg targata 1975 che con la maestria musicale di John Williams, anche nella fattispecie, conduce ad un premio Oscar quanto mai meritato nella categoria migliore colonna sonora. Al sesto posto nella classifica delle 100 migliori colonne sonore di tutti i tempi in riferimento ai film americani. 

Lo spettatore viene accompagnato in maniera più o meno subdola in un’atmosfera di suspense e di attesa, la quale non fa altro che aumentare una certa angoscia con l’arrivo imminente dello squalo, pronto a divorare i bagnanti. 

Ma è proprio questa la forza che caratterizza e valorizza questa pellicola dal punto di vista prettamente musicale. Riferimenti impliciti ed espliciti conducono ad una musicalità tipica di Alfred Hitchcock, applicata in tutta la sua essenza e vastità soprattutto nel film Psycho.

L’alternanza delle note ad un ritmo lento e inesorabile allarga la frenesia e lo stato di agitazione, come se si fosse realmente i protagonisti all’interno del film.