Classifica film horror più famosi di sempre nel post di CineMagazine
Il cinema nel corso degli anni è andato incontro ad evoluzioni in ambito culturale, tecnico e pratico che hanno inciso non poco nella produzione di pellicole. Il genere horror, da questo punto di vista, non si smentisce. Sin dagli albori si sono riprodotte storie e vicende dal sapore particolarmente pauroso ed estreme in alcune circostanze. Se si potesse fare una classifica dei film horror più famosi di sempre, ne uscirebbe un archivio pressoché sconfinato. Ed ecco qua: la classifica è servita per provare a raggruppare i film che hanno fatto scuola all’interno di questo genere e oltre.
Film horror più famosi: la classifica
Ovviamente, la classifica tiene conto di vari aspetti. Volendo, anche il proprio gusto personale o, comunque, le preferenze rispetto a una trama o una regia.
Ecco, comunque, la lista dei film horror più belli e inquietanti di sempre nelle righe a seguire!
Sommario
Annabelle
Film horror datato 2014 all’interno del quale la fa da padrona la presenza malefica di una bambola assassina, posseduta dal demonio. Decisamente un inquilino di troppo all’interno di un’abitazione nella quale vivono due coniugi, la cui vita, inevitabilmente, verrà completamente sconvolta. Un horror dal sapore familiare, a tratti inquietante e diabolico, ma che sa essere anche riflessivo e suscitare ilarità in alcune sue parti.
La casa maledetta – Dead Birds
Regia di Alex Turner, film del 2004. La classica pellicola paurosa dove si riuniscono più persone, nella fattispecie soldati della guerra di secessione americana, in una casa e accade che una presenza oscura invada la loro sfera privata.
Il temporale ricorrente percepito contribuisce a donare quell’alone di mistero e imprevedibilità ulteriore alla pellicola in questione. Si odono suoni di corpi straziati che determinano una spaccatura in questo gruppo come focus principale su cui ci si concentra. La suspence e l’attesa come caratteri predominanti.
Sinister
Film di Scott Derrickson del 2012 che si colloca a metà strada tra l’horror e il thriller. Perfetta combinazione per gli amanti di un genere meno macabro, ma tendente maggiormente alla riflessività e alla razionalità, per certi versi.
Un mix di paura, panico e attesa snervante grazie al quale lo spettatore viene tenuto sulle spine. Il protagonista Ellison Oswalt, scrittore di cronaca nera, si ritrova ad un certo punto invischiato in una storia più grande di lui che lo assorbirà totalmente e ne connoterà i tratti orrendi e inquietanti.
La casa delle finestre che ridono
Film cult di Pupi Avati datato 1976. Una produzione tutta italiana considerata un vero e proprio capolavoro. Antesignano del classico flashback angosciante, di spessore ritrovato poi in altre produzioni successive.
Il classico film horror dove la realtà apparentemente tranquilla e riservata degli inizi è sconvolta nelle sue certezze da avvenimenti sconvolgenti, soprattutto in riferimento al protagonista Stefano, interpretato dall’attore Lino Capolicchio. Un restauratore che si imbatte in un affresco apparentemente innocuo e ammirevole, ma che nasconde un passato oscuro e alquanto misterioso.
Nightwatch – Il guardiano di notte
In questa produzione cinematografica dell’anno 1997, il regista Ole Bornedal mette in atto una prosecuzione di un’altra storia in chiave thriller, Il guardiano di notte, in cui uno studente di legge si ritrova immischiato in una serie di omicidi non direttamente riconducibili a lui.
Lo scenario di riferimento è un obitorio dove lui accetta di lavorare in veste di guardiano notturno. Segno tangibile di un’atmosfera destinata a degenerare e a produrre scene per cuori forti, ma attraverso la ricerca di un serial killer che rende il tutto non eccessivamente scontato.
The Ring
Uno dei film horror più paurosi in assoluto per la drammaticità e la suspence riprodotti in una chiave assolutamente spaventosa. Film del 2002 di Verbinski dove c’è una bambina affetta da problemi psichici che sfociano nel paranormale.
Una bambina da cui stare alla larga, ma da cui allo stesso tempo esserne attratti per il fascino adulatorio che ne deriva. Uno dei film che ha incassato di più negli USA e non solo. Tanto è vero che è stato oggetto di numerosi remake e riproduzioni alternative più o meno fedeli sotto forma di parodie o serie tv.
Nightmare
Film horror del 1984 di cui è stata composta un’intera saga. Dà alla luce il personaggio iconico per eccellenza di Freddy Kruger, molto apprezzato dagli amanti del genere.
Una figura caratterizzata da forti escoriazioni sulla pelle, la quale finirà per tormentare i protagonisti durante i loro sogni o incubi, a seconda dei punti di vista. Nella fattispecie trattasi di studenti di una scuola americana. Il segreto sta nello sfuggire al sonno da parte dei protagonisti affinché questa forza oscura non si materializzi nella sua crudeltà.
Profondo Rosso
Film capolavoro del 1975 del regista italiano Dario Argento. Il mix perfetto tra thriller, mistery e horror condensato attraverso la risoluzione di un omicidio con annessi misteri e intrighi.
Una trama sanguinaria che tiene incollato lo spettatore sin dai primi eventi per poi addentrarlo verso un’ottica sempre più psicologica relativamente ai personaggi. Punto di riferimento assoluto per l’horror versione italiana. Tra ansie, angosce e terrori ricorrenti.
It
Un horror riadattamento del romanzo di Stephen King. Le sue origini partono dal 1990 con l’introduzione su scala televisiva di una miniserie composta di 2 puntate. La reinterpretazione della storia la si riscontra nel sequel del 2017, opera di Andy Muschietti.
Posto in chiave paradossale con la figura centrale di un clown che spaventa i bambini e incute loro il sentimento della paura e del timore costante in una piccola cittadina americana.
Un ribaltamento assoluto della visione tradizionale del clown visto come amico e non come nemico di cui avere paura. E sta proprio qui, molto probabilmente, la genialità.
L’esorcista
Il film di William Friedkin del 1973 è un vero e proprio punto di riferimento per gli amanti dell’horror, a prescindere dalla provenienza. Un film senza tempo. Intreccio tra psicologia e orrore. Ma lo fa attraverso un’umanità quasi inconsueta per un classico film horror.
Si diffonde lo stereotipo della ragazza adolescente indemoniata e posseduta che caratterizzerà, poi, altre pellicole del genere. Uno spunto di valore per tanti registi che si sono ispirati proprio ad essa per le loro opere. Anche quelli moderni.
Shining
Stanley Kubrick all’inizio degli anni ’80 mette in scena questo horror dalla forte connotazione psicologica. Sfocia così in un thriller nell’ambito del quale la famiglia assume una dimensione fondamentale, centrale.
Trattasi di una pellicola dove il protagonista, Jack Torrance, ad un certo punto è attraversato dal morbo della pazzia e da visioni paranormali, che lo scombussolano per buona parte del tempo.
Emerge con disinvoltura il tema della solitudine e del viaggio come confronto con i propri silenzi e il proprio sé più profondo. Storia del cinema, ancora oggi nella mente degli appassionati, la scena celebre del protagonista che cerca di rompere la porta del bagno con un’accetta tra le mani per raggiungere la moglie Wendy chiusa nel bagno.
Una pellicola che va oltre la classica trama che può avere un film e che, in ogni caso, fa riflettere lo spettatore.
Non aprite quella porta
Questo film di Tobe Hooper del 1974 presenta una narrazione più che macabra nel momento in cui rappresenta le vicende di 5 ragazzi che vanno in Texas per trascorrere una giornata tranquilla, quando si imbattono in una famiglia psicopatica.
In particolare, nell’immaginario collettivo il personaggio di Faccia di Cuoio, di cui non si conosce la voce, è l’emblema della paura e della crudeltà più horror che infliggerà agli altri protagonisti. La motosega, nella fattispecie, è l’arma di delitti efferati, perfetta e fedele riproduzione del concetto di brutalità che il regista vuole trasmettere al pubblico.
Anche in questo caso, parliamo di un titolo che, attraverso delle metafore, prova a raccontare l’essenza della vita. Almeno secondo il punto di vista del regista.
La notte dei morti viventi
Il genio del regista e sceneggiatore George Romero partorisce un capolavoro cinematografico nel 1968. Una costola del genere horror, primo di una serie che ha entusiasmato non poco il pubblico negli anni.
Un cult diffusosi in tutto il mondo dove emerge in tutta la sua evidenza la figura dello zombie come centrale in un mondo quasi distopico. Tutto succede in una piccola cittadina americana laddove, ad un certo punto, si scopre della presenza di strane creature alla ricerca di carne umana per sostentarsi. Da lì si diffonde una vera e propria epidemia che sconvolge il mondo e fa le “fortune” della regia.
Alien
Film del 1979 prodotto da Ridley Scott. Non solo un horror ma un vero e proprio thriller applicato alla fantascienza. Da questa unione, è venuto fuori un vero e proprio capolavoro. In esso le avventure degli alieni ambientate in un futuro non troppo lontano nel tempo.
Il senso dell’ignoto e dell’inaspettato prevale nella misura in cui l’equipaggio della navicella famosa Nostromo riscontra, in maniera scioccante, la presenza di una specie non meglio identificata su un satellite.
Questo alimenta la tensione tipica del film e anticipa, in un certo senso, il sopravanzare di una certa tecnologia avanzata dilagante ai tempi moderni. Gli effetti speciali sono antesignani di molti film riconducibili a questo genere e che sopraggiungeranno più avanti.
Il nostro post dedicato ai film horror più famosi di sempre, termina qui. Buona visione!