Sylvester Stallone, bio del protagonista di Rocky e Rambo nel post a cura di CineMagazine
Nel cinema la presenza scenica è tutto. Non è soltanto una questione fisica, ma anche comportamentale ed emotiva. Caratteristiche che possiede a pieno un autentico colosso come Sylvester Stallone. In tutti i sensi.
Si menzionano le gesta di un attore di lignaggio internazionale che ha dato lustro a tutto il movimento negli ultimi decenni. Sylvester Stallone in carriera è stato protagonista soprattutto in ruoli associati a forza fisica e muscolare imponente. Con risultati più che soddisfacenti che lo hanno reso famoso in tutto il mondo.
Scopriamo qui la sua storia per il nostro consueto appuntamento con le biografie di attori famosi. Bentornati su CineMagazine!
Sommario
Sylvester Stallone, gli inizi difficili
Sylvester Enzio Stallone nasce a New York il 6 luglio del 1946 da una famiglia di origini italiane e ucraine. Dopo un’adolescenza segnata da problemi fisici (tra i quali rachitismo) e famigliari (la mamma abbandona la famiglia per problemi di alcolismo), Stallone si trasferisce a Filadelfia dalla mamma all’età di 15 anni, diplomandosi alla Devereaux Manor High School. Successivamente si trasferisce in un collegio in Svizzera dove inizia a recitare.
Lo sport lo aiuta a superare i problemi fisici e la borsa di studio gli dà la possibilità di iscriversi alla University of Miami in Florida. Per mantenersi fa diversi lavori, dopodiché decide che la sua carriera sarebbe stata nel mondo del cinema e per questo si trasferisce nuovamente a New York. Vive in condizioni di indigenza totale per anni, finendo anche per essere un senza tetto. Ma il successo arriva quando decide di scrivere da solo la sceneggiatura di Rocky.
Rocky Balboa interpretato da Sylvester Stallone
Quando si cita Sylvester Stallone non si può non celebrare un capolavoro del cinema sportivo come Rocky Balboa. Una serie articolata in sei capitoli dove il protagonista è un pugile che scala le classifiche e batte uno dopo l’altro i suoi avversari. Un personaggio divenuto leggenda e a cui ispirarsi per memorabili azioni sportive inerenti non soltanto la boxe.
Inizialmente il film è accolto da uno scetticismo dilagante, via via affievolitosi sempre più per il successo conclamato subentrato successivamente. Sugellato dalle 2 nomination agli Oscar del 1977 per il primo capitolo nelle categorie migliore attore e migliore sceneggiatura originale.
Sylvester Stallone recita Rambo
Altro film di spessore by Sylvester Stallone è legato alla figura di Rambo, la quale gli ha permesso di avere slancio per una notorietà maggiore a livello cinematografico.
Un altro eroe forte e vigoroso in una pellicola del 1982, regia di Ted Kotcheff, in cui vengono fuori tutte le sue doti da grande combattente. L’eroe John Rambo deve salvare i superstiti americani da quel contesto particolarmente difficile che era il Vietnam in concomitanza con il famoso conflitto degli anni ’70.
In termini narrativi questa pellicola si protrae per ben 5 titoli fino alla vera e propria vendetta di Rambo. L’ultimo capitolo è stato scritto nel 2019 con un attore americano segnato dal tempo, ma non per questo meno appariscente. Tutt’altro.
Stallone viene riaccolto dalla critica come l’eroe che è sempre stato. Tuttavia emerge forte in quest’ultima rappresentazione una certa tendenza, secondo i maligni, a propagandare il Trumpismo, essendo lui sostenitore dichiarato dell’ex presidente americano. In particolare sotto accusa finiscono i pregiudizi e le discriminazioni razziali nei confronti dei messicani, descritti nell’unica veste di uomini cattivi e criminali.
Motivo per cui Rambo: Last Blood subisce decise e perentorie accuse.
Sylvester Stallone in I falchi della notte
Il senso di giustizia ha pervaso da sempre la cinematografia di Sylvester Stallone. Anche, ad esempio, in film come I falchi della notte viene fuori questo aspetto in tutta la sua evidenza.
Qui veste i panni di un poliziotto di New York che deve catturare un terrorista pronto a fare una strage nel palazzo dell’Onu. In questo caso traspare, inoltre, un’emotività dilagante tipica del personaggio. Muscoloso, forzuto, ma allo stesso con sentimenti tutti da scoprire e rivelare.
Cliffhanger – L’ultima sfida con Sylvester Stallone
Sylvester Stallone scala le montagne e affronta mille avversità nel film Cliffhanger – L’ultima sfida datato 1993. Sly, così com’è soprannominato, nella fattispecie si fa sceneggiatore, oltre che attore, dimostrando una poliedricità inaspettata sotto questo profilo.
Un film che ha ricevuto ben 3 nomination agli Oscar. Qui interpreta la parte di un operatore del soccorso ad alta quota costretto a fare da guida turistica ad un gruppo di assassini. Nonostante le temperature piuttosto basse Sylvester non disdegna di far notare e mostrare su larga scala il suo fisico perfetto e scolpito.
Sylvester Stallone in Creed – Nato per combattere
Uno degli ultimi film che lo hanno visto sulla cresta dell’onda si chiama Creed – Nato per combattere del 2015. Uno dei migliori secondo quanto affermato dalla critica. Una sorta di rievocazione della saga di Rocky in chiave moderna. Anche qui le sequenze sul ring sono piuttosto ricorrenti con riferimenti impliciti al passato che rimandano a quei momenti illustri.
Un personaggio dall’animo guerriero, ma fortemente umano nella complicità con gli altri. Uno dei motivi preponderanti per cui vince il Golden Globe come migliore attore non protagonista. Riceve, inoltre, per la stessa interpretazione, una candidatura prestigiosa agli Oscar edizione 2016. 3 nomination, nel contempo, agli Academy Awards più il riconoscimento prestigioso della stella nella celebre via Hollywood Walk of Fame, a testimonianza della maestosità del personaggio.
Gli altri film di Sylvester Stallone
Nell’ultimo decennio di una carriera sempre oltre i limiti dello scontro fisico, Sylvester Stallone si dedica soprattutto a film d’azione che hanno come protagonista un supereroe. Ad esempio lo si può apprezzare in lavori come Expendables (titolo italiano I mercenari), I guardiani della galassia, Escape plan.
La vita privata di Sylvester Stallone
La vita privata di Sylvester Stallone, come quella di qualsiasi star che si rispetti, è pervasa di grandi eventi e avvenimenti. Movimentata è dire poco. Nel dicembre 1974 convola a nozze con l’attrice Sasha Czach. I due hanno due figli, di cui il secondo autistico e che si intravede all’interno di Rocky 2 per una piccola parte. Dodici anni dopo divorziano a causa di una relazione extraconiugale intrapresa da Stallone con un’altra attrice, tale Susan Anton.
Si sposa una seconda volta con Brigitte Nielsen, stavolta nel 1985. Un matrimonio ancora più breve, considerando che il divorzio giunge appena due anni dopo. Il terzo matrimonio consecutivo è con Jennifer Flavin, grazie alla quale diventa padre di altre 3 figlie.
Tra i flirt che gli sono stati accreditati spunta la modella Naomi Campbell con cui ci sarebbe stata ben più di una semplice “simpatia”.
Un durissimo colpo lo ha nel momento in cui il primogenito Sage Stallone viene trovato morto nel suo appartamento di Los Angeles il 13 luglio 2012. I primi accertamenti mettono in evidenza che la morte del ragazzo sia sopraggiunta per arresto cardiaco naturale. Le prime ipotesi legate al consumo di droga e sostanze stupefacenti varie vengono, dunque, subito smentite in prima battuta.
E neanche il patrimonio personale di circa 400 milioni di dollari accumulato nel tempo contribuisce a lenire in qualche modo questo dolore. Esattamente l’inverso.
Quattro miliardi di euro derivanti dai compensi dei suoi film, soprattutto grazie all’acclamatissima saga di Rocky, rappresentano un pugno in faccia. Dolorosissimo per chi pugni ne ha dati sul set, ma ne ha ricevuto uno bello grosso da cui è difficile rialzarsi.