Rita Hayworth: biografia dell’attrice americana

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Biografia di Rita Hayworth nel post di Cinemagazine

Bella, brava. Che ha avuto i riconoscimenti più post-morte che prima. Ma che ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema. Rita Hayworth è stata una vera e propria icona del cinema mondiale. Tanto è vero che l’American Film Institute l’ha classificata al 19esimo posto tra le star più importanti della storia del cinema. E, ovviamente, ha anche ricevuto una stella dedicata sulla Hollywood Walk of Fame, precisamente al 1645 di Vine Street.

Ma, ora, andiamo a vedere perché Rita Hayworth è stata una gigante del cinema americano, andandone a ripercorrere i principali step professionali.

Rita Haiworth: gli inizi

Cominciamo subito con il dire che Rita Hayworth non è il suo vero nome. Ma, all’anagrafe, si chiama Margarita Carmen Cansino, padre spagnolo dell’Andalusia e madre dalle origini anglo-irlandesi. Nata a New York il 17 ottobre del 1918, oltre a fare cinema, è anche una cantante e ballerina. 

Bellissima, come dovevano essere le star del cinema in quegli anni, è divenuta famosa per essere ‘Gilda’, una tentatrice di un omonimo film. Ciò, però, ha avuto anche il risvolto della medaglia: da un lato, ha messo in mostra le sue qualità di recitazione. Dall’altra, l’ha relegata in un ruolo di donna tentatrice.

Al di là di questo, però, la Hayworth non trascorre un’infanzia delle più serene. Il padre, ballerino originario della Spagna, praticamente le vieta di giocare come tutti i bambini per insegnarle il flamenco. 

Però la sua ostinazione la porta comunque a recitare, seppur, almeno inizialmente, in film che non hanno un grandissimo successo.

A suo favore gioca la bellezza, tanto da essere notata, nel 1935, dal produttore Harry Cohn: un incontro importante per due motivi. Il primo è che la porta a firmare un contratto con la Columbia Pictures. Il secondo è che da qui nasce il nome che l’ha resa famosa in tutto il mondo: Rita Hayworth, appunto. 

Si sottopone anche a degli interventi estetici e, da qui, comincia la sua scalata verso il successo. Parte nel 1941 con la commedia Bionda Fragola e, nello stesso anno, si cimenta anche nel film Sangue e arena. L’anno dopo, invece, è protagonista del musical Non sei mai stata così bella e, nel 1944 in Fascino.

Il successo della famosa attrice americana

Nel 1946 dà sfogo alla sua sensualità, divenendo provocante (almeno per l’epoca), a tal punto da scatenare perfino le gelosie di Harry Cohn, il capo della Columbia Pictures.

Una gelosia così morbosa che, stando sempre ad alcuni rumors, porta lo stesso Cohn a installare di nascosto dei microfoni per vedere se tra la Hayworth e Glenne Ford, suo partner nel film, potesse nascere qualcosa.

Ormai lei diviene famosissima, tanto da essere chiamata laDea dell’amore’.

Il top del suo successo?

Praticamente, quando è lanciata la bomba atomica in via sperimentale sull’atollo di Bikini con la sua immagine in costume, circostanza che la fa guadagnare anche l’appellativo di “atomica”

Ridurre Rita Hayworth al solo fatto che sia stata una donna meravigliosa è scorretto nei suoi confronti. Tanto è vero che si è cimentata, con successo, anche in parti drammatiche, come è successo nel film Lona Hanson. Qui, però, cominciano i capricci da star: per colpa sua, stando a quanto detto da Cohn, sono licenziati diversi lavoratori a lei non graditi. Per questo, è anche sospeso il suo contratto con la Columbia. 

Rita Hayworth: vita privata

È impossibile, però, non parlare anche della sua vita privata. Anche perché, secondo voci dell’epoca, si sposa la prima volta, per un puro calcolo lavorativo, con Judson.

Si innamora poi di Orson Welles, il regista di ‘Quarto Potere’: da questa relazione nasce una figlia morta nel 2004.

Si sposa con Orson Welles nel ’43 e divorzia solo 5 anni più tardi. La bellezza di Rita Hayworth si diffonde anche tra i soldati americani e, come abbiamo scritto all’inizio, è con Gilda che ha il successo che poi la consacra.

Dopo Welles, si risposa nel 1949 di nuovo con il principe ismailita Aly Khan, erede dell’Aga Khan III. Siccome il divorzio con Welles non è ancora completato, la Hayworth subisce anche le rimostranze del papa Pio XII che la scomunica ufficialmente.

Si scatena una vera e propria campagna di stampa contro di lei, a tal punto da dover abbandonare per un po’ il mondo del cinema. Per due anni, non fa praticamente nulla, salvo la principessa, rifugiandosi tra Pakistan e India. In ogni caso, però, anche questo matrimonio non va a buon fine: divorzia nel 1953. 

Il declino e la malattia

Dalle stelle alle stalle, direbbe qualcuno. Dal ruolo di principessa alle difficoltà economiche. Difficoltà che la costringono a coprirsi il capo di cenere e chiedere aiuto a Cohn. Lui la aiuta e la fa recitare in Trinidad nel 1952, ma non ha nuovamente un grande riscontro.

Allora, un po’ perché ha urgente bisogno di soldi, si cimenta in parti dove recita il ruolo di donne ‘libertine’, come in Pioggia, melodramma del 1953 dove interpreta una prostituta che voleva tornare a fare un lavoro diverso. Lei si ostina a dire che non c’era nulla di male nel recitare queste parti ma, ormai, le difficoltà continuano a crescere giorno dopo giorno. 

In ogni caso, però, nel 1957 recita in Pal Joey e, l’anno dopo, in Tavole Separate. Però, ormai, il declino di Rita Hayworth è realtà. Magari lento, ma inesorabile. A tal punto che le vengono riservati solo ruoli di secondo piano. 

Certo, ci si mette anche la vita privata, perché si sposa altre volte: la prima con il cantante Dick Haymes e la seconda con il produttore James Hill.

Per non farsi mancare proprio nulla, inoltre, si ‘butta’ nell’alcol. 

Cosa manca a tutto ciò?

Tra gli anni ’60 e gli anni ’70 comincia a soffrire di Alzheimer. Vuoi perché lei è famosissima, vuoi perché la medicina all’epoca non era quella di oggi, ma l’Alzheimer le viene diagnosticato soltanto nel 1980. Un problema per lei, anche se, comunque, ha avuto l’affetto della figlia Yasmin fino alla morte, avvenuta il 14 maggio del 1987.

Sepolta al Holy Cross Cemetery di Culver City, è stata tra le figure più controverse nel cinema americano e mondiale. Ma, si sa, molte star sono genio e sregolatezza. E, sicuramente, Rita Hayworth lo è stata con tutti i suoi eccessi.

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Filmografia Rita Hayworth

Vi lasciamo con la filmografia ufficiale di Rita Hayworth:

  1. Under the Pampas Moon, regia di James Tinling (1935)
  2. Il segreto delle piramidi (Charlie Chan in Egypt), regia di Louis King (1935), accreditata come Rita Cansino
  3. La nave di Satana (Dante’s Inferno), regia di Harry Lachman (1935)
  4. Carmencita (Rebellion), regia di Lynn Shores (1936)
  5. Meet Nero Wolfe, regia di Herbert Biberman (1936)
  6. Il pirata ballerino (Dancing Pirate), regia di Lloyd Corrigan (1936)
  7. Fiamme nel Texas (Trouble in Texas), regia di R.N. Bradbury (1937)
  8. Chi ha ucciso Gail Preston? (Who Killed Gail Preston?), regia di Leon Barsha (1938)
  9. C’è sotto una donna (There’s Always a Woman), regia di Alexander Hall (1938)
  10. Avventurieri dell’aria (Only Angels Have Wings), regia di Howard Hawks (1939)
  11. Peccatrici folli (Susan and God), regia di George Cukor (1940)
  12. Seduzione (The Lady in Question), regia di Charles Vidor (1940)
  13. Angeli del peccato (Angels Over Broadway), regia di Ben Hecht e Lee Garmes (1940)
  14. L’inarrivabile felicità (You’ll Never Get Rich), regia di Sidney Lanfield (1941)
  15. Con mia moglie è un’altra cosa (Affectionately Yours), regia di Lloyd Bacon (1941)
  16. Sangue e arena (Blood and Sand), regia di Rouben Mamoulian (1941)
  17. Bionda fragola (The Strawberry Blonde), regia di Raoul Walsh (1941)
  18. Destino (Tales of Manhattan), regia di Julien Duvivier (1942)
  19. Non sei mai stata così bella (You Were Never Lovelier), regia di William A. Seiter (1942)
  20. Follie di New York (My Gal Sal), regia di Irving Cummings (1942)
  21. Fascino (Cover Girl), regia di Charles Vidor (1944)
  22. Stanotte e ogni notte (Tonight and Every Night), regia di Victor Saville (1945)
  23. Gilda, regia di Charles Vidor (1946)
  24. Bellezze in cielo noto anche come “Giù sulla terra” (Down to Earth), regia di Alexander Hall (1947)
  25. La signora di Shanghai (The Lady from Shanghai), regia di Orson Welles (1947)
  26. Gli amori di Carmen (The Loves of Carmen), regia di Charles Vidor (1948)
  27. Trinidad (Affair in Trinidad), regia di Vincent Sherman (1952)
  28. Salomè, regia di William Dieterle (1953)
  29. Pioggia (Miss Sadie Thompson), regia di Curtis Bernhardt (1953)
  30. Fuoco nella stiva (Fire Down Below), regia di Robert Parrish (1957)
  31. Pal Joey, regia di George Sidney (1957)
  32. Tavole separate (Separate Tables), regia di Delbert Mann (1958)
  33. Cordura (They Came to Cordura), regia di Robert Rossen (1959)
  34. Inchiesta in prima pagina (The Story on Page One), regia di Clifford Odets (1959)
  35. Furto su misura (The Happy Thieves), regia di George Marshall (1962)
  36. Il circo e la sua grande avventura (Circus World), regia di Henry Hathaway (1964)
  37. La trappola mortale (The Money Trap), regia di Burt Kennedy (1965)
  38. Il papavero è anche un fiore (The Poppy Is Also a Flower), regia di Terence Young (1966)
  39. L’avventuriero (The Rover), regia di Terence Young (1967)
  40. I bastardi, regia di Duccio Tessari (1968)
  41. Quando il sole scotta (Road to Salina), regia di Georges Lautner (1970)
  42. La collera di Dio (The Wrath of God), regia di Ralph Nelson (1972)