Michelle Pfeiffer, biografia dell’attrice icona degli anni ’80 nel post a cura di CineMagazine
Le stelle del cinema non smettono mai di brillare, anche quando il loro talento e la loro scia mediatica sembrano affievolirsi sempre più con il passare del tempo. Non è così, però, per Michelle Pfeiffer. Una di quelle attrici per il quale può valere il detto “Chi ama non dimentica”. Lei rappresenta l’icona della donna affascinante e particolarmente attraente non tanto per le sue forme, ma per la sua innata e definita sensualità davanti allo schermo. Lo testimoniano i suoi film che hanno fatto scuola e hanno fatto innamorare milioni di fan.
In questo nuovo appuntamento con le biografie degli attori e delle attrici famose, scopriamo la storia di Michelle Pfeiffer, una delle icone del cinema americano degli anni ’80!
Gli inizi di Michelle Pfeiffer
Michelle Pfeiffer è un’attrice americana nata il 29 aprile del 1958. La sua vita scolastica in età adolescenziale si svolge per lo più in California. La massima aspirazione va verso la direzione del giornalismo d’inchiesta, ma resterà soltanto un sogno. Perché capisce subito che la sua strada è un’altra. Né migliore né peggiore. Semplicemente, le cose nella vita cambiano e lo è stato anche per lei.
Dopo un anno abbandona gli studi per dedicarsi ai concorsi di bellezza, che rappresenteranno, poi, il trampolino di lancio verso brevi apparizioni televisive in film e telefilm.
Il primo film in tv che la vede protagonista si chiama “The solitary man”, mentre esordisce, nel contempo, al cinema nella pellicola “Ricominciare ad amarsi ancora”. L’anno successivo gira il secondo film, “Charlie Chan e la maledizione della regina drago“.

Il successo per Michelle Pfeiffer
Ma il successo vero e proprio giunge nel 1982 con Grease 2 e, anche e soprattutto, nel momento in cui il regista Brian De Palma la scrittura per un vero e proprio mito nella storia cinematografica, ossia la pellicola Scarface. Film che travalica le epoche storiche e aumenta considerevolmente la reputazione di Michelle Pfeiffer. Di certo la compagnia di un certo Al Pacino, da questo punto di vista, aiuta molto. Ma non vive solo di luce riflessa.
Nel frattempo, oltre al cinema, Michelle continua le sue apparizioni in determinati film tv, tra i quali Le streghe di Eastwick, dove recita con Jack Nicholson, Una vedova allegra… ma non troppo e Le relazioni pericolose.
Grazie a quest’ultimo film riceve la prima nomination ufficiale agli Oscar. Interpreta la cantante Susie Diamond ne I favolosi Baker che le vale il titolo di Golden Globe, oltre che la seconda nomination agli Oscar.
Arriva la notorietà mondiale per Michelle Pfeiffer
Nell’ultima pellicola citata non si avvale del playback ma canta dal vivo e dimostra qualità canore inaspettate. All’inizio degli anni ’90 la notorietà di Michelle Pfeiffer come attrice di calibro internazionale è ormai pienamente consolidata. Ne La casa Russia la si vede al fianco di Sean Connery.
Accompagna Al Pacino in un altro film dal titolo Paura d’amare. Prende parte a Batman – il ritorno con Danny DeVito, dove recita nel ruolo di cat woman, anti-eroina per eccellenza. Due sconosciuti e un destino rappresenta il film viatico verso la terza nomination all’Oscar e la conquista dell’Orso d’argento al Festival del cinema di Berlino.
Nel 1993 veste i panni della doppiatrice per I Simpson, dando la voce al personaggio di Mindy Simmons. Dal 1989 al 1994, in pratica, il periodo d’oro sul piano cinematografico, aggiungendovi pellicole come L’età dell’innocenza di Martin Scorsese, Wolf – La belva è fuori, nuovamente con Jack Nicholson e infine Un giorno… per caso con George Clooney.
Gli anni 2000 per Michelle Pfeiffer
Negli anni 2000 affianca Harrison Ford ne Le verità nascoste di Robert Zemeckis. In compagnia di Sean Penn gira per il dramma Mi chiamo Sam, datato 2001.
Nel 2007 diventa ufficialmente una stella di Hollywood con la raffigurazione della stella a suo nome sulla famosa Hollywood Walk of Fame. Basterebbe solo questo per descriverne l’immensità.
Dal 2007 al 2009 Michelle Pfeiffer si prende una breve pausa dalle riprese cinematografiche per poi buttarsi nuovamente nella mischia per interpretare Chéri di Stephen Frears.
Nel 2011 fa parte di un cast stellare che comprende nomi del calibro di Robert De Niro, Sarah Jessica Parker, Zac Efron all’interno del film Capodanno a New York. Interpreta il personaggio di una vedova in Una famiglia all’improvviso.
La si vede anche in collaborazione con Johnny Depp nella serie tv Dark Shadows di Tim Burton. Luc Besson la ingaggia poi per la commedia Cose nostre – malavita dove è protagonista in veste di moglie di Robert De Niro.
Dopo un altro periodo di breve astinenza da cinema, la Pfeiffer decide nuovamente di tornare sul grande schermo a partire dal 2017 per vestire i panni di una nuova vedova. Stavolta è Linda Arendt in Assassinio sull’Orient Express. C’è di nuovo Johnny Depp, ma stavolta si aggiunge Penélope Cruz.
Riceve la nomination agli Emmy 2017 per miglior attrice non protagonista in seguito alla prestazione nel film TV The wizard of lies.
Allarga i suoi orizzonti cinematografici nel momento in cui ottiene una parte dai Marvel Studios per il film Ant-man and the Wasp, in cui appare come il personaggio dei fumetti Janet Van Dyne.
In Maleficent – signora del male devia un po’ dai suoi canoni tradizionali di attrice bella e buona per interpretare un personaggio cattivo e malefico, vale a dire la regina Ingrid di Ulstead.
Le interpretazioni di Michelle Pfeiffer
In questo senso c’è da dire che Michelle Pfeiffer si è sempre ben destreggiata in parti cinematografiche che implicano una certa riflessione interiore dei personaggi.
Forse, perché, la coinvolgono anche dal punto di vista personale visto che, comunque, nella vita ha fatto anche delle scelte rischiose e, a tratti, anche impensabili. Come quelle di dire alcuni ‘no’ che altri, forse, non avrebbero detto.
Ricorrente il tema dei figli abbandonati o dispersi sui quali costruisce la sua fragilità sul set come caratteristica predominante. Oltre alle famose interpretazioni, sono celebri i rifiuti cinematografici che l’hanno portata a trascurare alcune pellicole che, poi, sono diventate comunque famose. Ad esempio, lei avrebbe dovuto recitare in film come Thelma & Louise, Basic Instict, Il Silenzio degli innocenti, Pretty Woman (quest’ultima parte affidata a Julia Roberts e divenuta cult internazionale). Esempio tipico di come a volte da mancate opportunità colte se ne possono sviluppare altre in seguito ancora più elevate sul piano dello spessore e della profondità.
Filmografia Michelle Pfeiffer
Ecco a voi la filmografia di Michelle Pfeiffer in ordine temporale:
- The Hollywood Knights, regia di Floyd Mutrux (1980)
- Ricominciare ad amarsi ancora (Falling in love again), regia di Steven Paul (1980)
- Charlie Chan e la maledizione della regina drago (Charlie Chan and the curse of the Dragon queen), regia di Clive Donner (1981)
- Grease 2, regia di Patricia Birch (1982)
- Scarface, regia di Brian De Palma (1983)
- Tutto in una notte (Into the night), regia di John Landis (1985)
- Ladyhawke, regia di Richard Donner (1985)
- Sweet Liberty – La dolce indipendenza (Sweet Liberty), regia di Alan Alda (1986)
- Le streghe di Eastwick (The Witches of Eastwick), regia di George Miller (1987)
- Donne amazzoni sulla Luna (Amazon women on the moon), regia di Joe Dante e John Landis (1987)
- Una vedova allegra… ma non troppo (Married to the Mob), regia di Jonathan Demme (1988)
- Tequila Connection (Tequila Sunrise), regia di Robert Towne (1988)
- Le relazioni pericolose (Dangerous Liaisons), regia di Stephen Frears (1988)
- I favolosi Baker (The Fabulous Baker Boys), regia di Steve Kloves (1989)
- La casa Russia (The Russia House), regia di Fred Schepisi (1990)
- Paura d’amare (Frankie and Johnny), regia di Garry Marshall (1991)
- Batman – Il ritorno (Batman Returns), regia di Tim Burton (1992)
- Due sconosciuti, un destino (Love Field), regia di Jonathan Kaplan (1993)
- L’età dell’innocenza (The Age of Innocence), regia di Martin Scorsese (1993)
- Wolf – La belva è fuori (Wolf), regia di Mike Nichols (1994)
- Pensieri pericolosi (Dangerous Minds), regia di John N. Smith (1995)
- Qualcosa di personale (Up Close & Personal), regia di Jon Avnet (1996)
- A Gillian, per il suo compleanno (To Gillian on Her 37th Birthday), regia di Michael Pressman (1996)
- Un giorno… per caso (One Fine Day), regia di Michael Hoffman (1996)
- Segreti (A Thousand Acres), regia di Jocelyn Moorhouse (1997)
- In fondo al cuore (The Deep End of the Ocean), regia di Ulu Grosbard (1999)
- Sogno di una notte di mezza estate (A Midsummer Night’s Dream), regia di Michael Hoffman (1999)
- Storia di noi due (The Story of Us), regia di Rob Reiner (1999)
- Le verità nascoste (What Lies Beneath), regia di Robert Zemeckis (2000)
- Mi chiamo Sam (I Am Sam), regia di Jessie Nelson (2001)
- White Oleander, regia di Peter Kosminsky (2002)
- 2 Young 4 Me – Un fidanzato per mamma (I Could Never Be Your Woman), regia di Amy Heckerling (2007)
- Hairspray – Grasso è bello (Hairspray), regia di Adam Shankman (2007)
- Stardust, regia di Matthew Vaughn (2007)
- Chéri, regia di Stephen Frears (2009)
- Personal Effects, regia di David Hollander (2009)
- Capodanno a New York (New Year’s Eve), regia di Garry Marshall (2011)
- Dark Shadows, regia di Tim Burton (2012)
- Una famiglia all’improvviso (People Like Us), regia di Alex Kurtzman (2012)
- Cose nostre – Malavita (The Family), regia di Luc Besson (2013)
- Where Is Kyra?, regia di Andrew Dosunmu (2017)
- Madre!, regia di Darren Aronofsky (2017)
- Assassinio sull’Orient Express (Murder on the Orient Express), regia di Kenneth Branagh (2017)
- Ant-Man and the Wasp, regia di Peyton Reed (2018)
- Avengers: Endgame, regia di Anthony e Joe Russo (2019) – cameo
- Maleficent – Signora del male (Maleficent: Mistress of Evil), regia di Joachim Rønning (2019)
- Fuga a Parigi (French Exit), regia di Azazel Jacobs (2020)
- Ant Man and the Wasp: Quantumania, regia di Peyton Reed (2022)
Il nostro post dedicato a Michelle Pfeiffer, una delle attrici più belle di sempre nel mondo del cinema, termina qui. Alla prossima con gli approfondimenti a cura di CineMagazine!