Kim Basinger, biografia dell’attrice americana, sex symbol degli anni ’80-’90
Bentrovati su Cinemagazine.org, il sito dedicato a curiosità e informazioni legate al mondo del cinema. Per il post di oggi vi parliamo di Kim Basinger, attrice americana, icona di bellezza e sex symbol di alcuni decenni fa. In questo breve articolo ripercorriamo la vita professionale e alcuni aneddoti di vita privata dell’attrice statunitense, così maledettamente sexy!
Sommario
Kim Basinger, intro
Tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta del secolo scorso gli Stati Uniti esportarono nel mondo i nuovi sex symbol che sostituivano il mito delle bellezze latine alla Sophia Loren. In quel ventennio, la bellezza prorompente non era più europea e italiana ma fortemente americana. E se Sharon Stone ha firmato la seduzione di fine millennio, ha imparato l’arte da chi l’ha preceduta: Kim Basinger. La bellezza degli anni d’oro era caratterizzata da curve piene, labbra piene e capelli biondi.
Ma in modo diverso dal prototipo della Monroe. Le sex bombs di questo periodo osano dove altre non hanno mai osato. Le scene che le vedono protagoniste lasciano ben poco all’immaginazione. E se in certi film è difficile capire dove termina la bellezza e inizi il talento, con Kim Basinger c’è sempre stata la certezza che entrambi fossero garantiti.
Celeberrima la sua scena nel film “Nove settimane e mezzo” che ha come colonna sonora la canzone di Joe Cocker “You can leave your hat on”, di cui vi mostriamo il video:
Kimila Anna Basinger, gli inizi
Kimila Anna Basinger nasce nel profondo Sud degli Stati Uniti, ad Athens (Georgia) nel 1953. Nutrita di fantasia e spettacolo in una famiglia in cui tutti – genitori e quattro fratelli – erano artisti o attori, la bella “Kim” , come si fa chiamare da sempre, si trasferisce a New York nel 1980 per frequentare l’Accademia di Arte Drammatica. Lavorando per mantenersi, fa anche la modella per alcuni shooting fotografici e il servizio su “Playboy” nel 1983 le procura un successo insperato.
Curiosità: Kim Basinger altezza
L’altezza di Kim Basinger è di 1,72 cm per 56 kg.
Viene subito notata da un regista, Irvin Kershner, che la vuole in un ruolo per il suo film Mai dire mai. Subito dopo recita in I miei problemi con le donne e in Appuntamento al buio per altri registi, che la aiutano ad approdare nella mecca del cinema americano: Hollywood. Sono trascorsi solo sei anni dal suo arrivo da studentessa a New York e Kim è già una stella nel film Nove Settimane e Mezzo, con Mickey Rourke, diretta da Adrian Lyne.
Carriera tra thriller e fantasy
Al successo di Nove Settimane e Mezzo seguono il fantasy di altrettanto successo Batman (1989), la commedia The Marrying Man e Analisi Finale (1992) con Richard Gere.
Gli anni Novanta sono ricchissimi di interpretazioni di successo per Kim Basinger, che appare anche in LA Confidential, The Washington Post, The Getaway, La Mia Africa. Dopo uno stop causato da gravi problemi finanziari derivati da un investimento sbagliato, l’attrice comunque torna sul set e sebbene in maniera meno eclatante, continua ad apparire in diversi film anche nel Duemila.
Vita privata e Kim Basinger oggi
Kim Basinger ha sposato il truccatore Ron Snyder-Britton nel 1979 e la loro unione dura fino al 1988 senza figli. Dopo il divorzio l’artista frequenta prima il cantante Prince,poi il collega Richard Gere ma sarà Alec Baldwin il secondo marito di Kim Basinger.
Da lui avrà la figlia Ireland Ellisee nel 1995. I due divorziano nel 2002 e da allora la Basinger è stata impegnata in attività sociali e associazionismo.
Non ha però smesso di recitare. Infatti la troviamo nei film Charlie St Cloud (2010), The Black November (2012), Third Person (2013), 4Minute Mile (2014). Di recente l’attrice ha preso parte al sequel del fortunato film evento Cinquanta Sfumature di Grigio, Cinquanta Sfumature Più Scure (2017).
Kim Basinger film
Eccovi di seguito tutti i film di Kim Basinger, in ordine cronologico:
- Paese selvaggio (Hard Country), regia di David Greene (1981)
- I predatori della vena d’oro (Mother Lode), regia di Charlton Heston (1982)
- Mai dire mai (Never Say Never Again), regia di Irvin Kershner (1983)
- I miei problemi con le donne (The Man Who Loved Women), regia di Blake Edwards (1983)
- Il migliore (The Natural), regia di Barry Levinson (1984)
- Follia d’amore (Fool for Love), regia di Robert Altman (1985)
- 9 settimane e ½ (Nine 1/2 Weeks), regia di Adrian Lyne (1986)
- Nessuna pietà (No Mercy), regia di Richard Pearce (1986)
- Appuntamento al buio (Blind Date), regia di Blake Edwards (1987)
- Nadine – Un amore a prova di proiettile (Nadine), regia di Robert Benton (1987)
- Ho sposato un’aliena (My Stepmother Is an Alien), regia di Richard Benjamin (1988)
- Batman, regia di Tim Burton (1989)
- Bella, bionda… e dice sempre sì (The Marrying Man), regia di Jerry Rees (1991)
- Analisi finale (Final Analysis), regia di Phil Joanou (1992)
- Fuga dal mondo dei sogni (Cool World), regia di Ralph Bakshi (1992)
- Una bionda tutta d’oro (The Real McCoy), regia di Russell Mulcahy (1993)
- Fusi di testa 2 – Waynestock (Wayne’s World 2), regia di Stephen Surijk (1993) – cameo
- Getaway (The Getaway), regia di Roger Donaldson (1994)
- Prêt-à-Porter, regia di Robert Altman (1994)
- L.A. Confidential, regia di Curtis Hanson (1997)
- Sognando l’Africa (I Dreamed of Africa), regia di Hugh Hudson (2000)
- La mossa del diavolo (Bless the Child), regia di Chuck Russell (2000)
- 8 Mile, regia di Curtis Hanson (2002)
- People I Know, regia di Dan Algrant (2002)
- The Door in the Floor, regia di Tod Williams (2004)
- Se ti investo mi sposi? (Elvis Has Left the Building), regia di Joel Zwick (2004)
- Cellular, regia di David R. Ellis (2004)
- Even Money, regia di Mark Rydell (2006)
- The Sentinel – Il traditore al tuo fianco (The Sentinel), regia di Clark Johnson (2006)
- The Burning Plain – Il confine della solitudine (The Burning Plain), regia di Guillermo Arriaga (2008)
- Legittima offesa – While She Was Out (While She Was Out), regia di Susan Montford (2008)
- The Informers – Vite oltre il limite (The Informers), regia di Gregor Jordan (2008)
- Segui il tuo cuore (Charlie St. Cloud), regia di Burr Steers (2010)
- Black November, regia di Jeta Amata (2012)
- Third Person, regia di Paul Haggis (2013)
- Il grande match (Grudge Match), regia di Peter Segal (2013)
- One Square Mile, regia di Charles-Olivier Michaud (2014)
- I Am Here, regia di Anders Morgenthaler (2014)
- The Nice Guys, regia di Shane Black (2016)
- Cinquanta sfumature di nero (Fifty Shades Darker), regia di James Foley (2017)
- Cinquanta sfumature di rosso (Fifty Shades Freed), regia di James Foley (2018)
Il nostro appuntamento con la biografia di Kim Basinger a cura di Cinemagazine.org, termina qui. Alla prossima con i post a cura del nostro sito internet!