James Dean, biografia del famoso attore americano

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James Dean, biografia del famoso attore americano che ha segnato la storia del cinema a stelle e strisce, oggi su CineMagazine

A volte non serve una carriera decennale per emergere. Basta fare anche poco per restare nella storia e nell’immaginario collettivo. Gli attori più importanti sono quelli che lasciano il segno, anche se con presenze fugaci sulla grande scena internazionale. Ciò che è successo al mitico James Dean. Una figura realmente mitologica del cinema inteso in senso complessivo, ma reale allo stesso tempo per quanto fornito. Il classico bel divo, piacente, icona culturale e di stile per intere generazioni. La generazione degli anni ’50, in particolar modo, lo ha ben presente.

Ripercorriamo qui la vita e la carriera dell’attore americano James Dean, nel nuovo post dedicato alle bio degli attori famosi, a cura del nostro portale!

James Dean: dagli studi in Giurisprudenza alla TV

James Dean nasce in Marion, negli USA, l’8 febbraio del 1931. Di origini inglesi, ma di sangue assolutamente americano. Frequenta il college di Santa Monica e studia Giurisprudenza. Certo, stiamo parlando sempre del mondo anglosassone però il suo marchio è tipicamente a stelle e strisce. 

Capisce subito, però, che legge non è la sua vera strada, tanto è vero che abbandona il college per trasferirsi a New York e dedicarsi a ben altre attività. Vuole affermarsi nel mondo del teatro come attore e cambia indirizzo: sceglie infatti di studiare discipline teatrali.

Viene ammesso all’Actors Studio e da quel momento la carriera decolla in via pressoché definitiva. Ha talento, e lo si vede subito. Basta semplicemente il coraggio di fare ciò che si ama. E lui lo ha avuto. Parte tutto da uno spot della Pepsi Cola a cui egli aveva preso parte da protagonista. Il preambolo giusto per spiccare il volo in un certo ambito.

L’impatto devastante e calamitante sulla macchina da presa lo ha sempre avuto e lo ha successivamente cavalcato. Nei primi anni ’50 James Dean diviene un consumato attore di diversi programmi televisivi.

Comincia la carriera di James Dean

E’ a Dopo Guerra inoltrato, quindi, che James Dean spicca il volo riuscendo a imporsi in un mondo che non è mai facile. Interpreta il ruolo del presidente americano Ronald Reagan nel telefilm The dark dark hours, datato 1954. Nell’opera teatrale The immoralist esce fuori in maniera preponderante tutto il suo spropositato talento sul palcoscenico. La cartina di tornasole di un giudizio unanime su uno dei più promettenti giovani attori dell’epoca, secondo quanto sentenziato dalla critica cinematografica. Una volta ottenuto l’unanimità della critica, la strada si fa molto più ‘semplice’, in senso lato. Perché cominciano a essere chiare le sue abilità. 

James Dean spicca il volo

Proprio da quel momento Hollywood lo assume a tempo pieno. Si guadagna ruoli di primo piano in film storici degli anni ’50 come I figli della gloria e Attente ai marinai. Ma è grazie a La valle dell’Eden che ottiene la candidatura al premio Oscar come migliore attore protagonista.

Altre due pellicole di spicco sono Gioventù bruciata e Il gigante. In esse James Dean diviene modello di un certo tipo di gioventù ribelle in contrapposizione all’autorità paterna e adulta. Un fenomeno culturale molto in voga soprattutto nel secondo dopoguerra.

Cresceva sempre più e intere generazioni si identificavano nella sua figura, considerata una vera e propria icona pop e, paradossalmente, anche anticonformista.

Lo stile di James Dean

La figura attoriale si è sempre contraddistinta per una particolare predisposizione ad una recitazione angosciosa, incompresa, ma anche sfacciata. Il tema dominante nei film di James Dean resta la continua ricerca dell’approvazione paterna verso cui tendere. Una sorta di ossessione che ne caratterizza l’esistenza e si esplica a pieno a livello cinematografico.

Un ribelle d’altri tempi in grado di trascinare con sé le masse e di rendersi problematico, sotto certi punti di vista. Ad esempio, in Gioventù bruciata l’attore americano veste i panni di un ragazzo alle prese con diversi problemi personali legati soprattutto ad alcol, delinquenza e violenza.

Una ribellione che, però, assume un carattere più interiore e meno eversivo rispetto ai suoi coetanei degli anni ’50, che combattevano per riprendersi un po’ di libertà politica e sociale.

L’ultima pellicola in cui compare James Dean si chiama Il gigante. Film del 1956, diretto da George Stevens. Grazie a quest’opera ottiene la candidatura a premio Oscar come miglior attore.

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La morte di James Dean

Tutto ciò, però, avviene successivamente alla data della sua morte. Egli, infatti, va incontro ad un tragico destino il 30 settembre del 1955. Muore a soli 24 anni per incidente stradale. Incidente dovuto ad uno scontro frontale con un’altra auto mentre guidava la sua Spyder. Aveva solo 24 anni.

Le sue ultime parole, pronunciate poco prima dell’impatto quando il meccanico di Dean, Wütherich, dice a Dean di rallentare, sono state:

«Quel ragazzo dovrà pur fermarsi… Ci vedrà!»

Una morte che, inevitabilmente, sconvolge il grande cinema dell’epoca e milioni di fan che si sono ispirati ad una figura leggendaria sotto tutti i punti di vista. Paradossalmente la sua popolarità è aumentata ancora di più in concomitanza con la sua fine.

Inserito dall’American Film Institute tra le più grandi star in assoluto mai vissute dal cinema mondiale. Si piazza al 18simo in questa nobile classifica all star.

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La vita privata di James Dean

Sul piano privato James Dean occupa per lungo tempo le pagine di gossip anche in Italia.

Di lui si diceva che avesse una relazione con un’attrice italiana in rampa di lancio, Anna Maria Pierangeli. Una liason poco duratura, molto pompata dai media dell’epoca e poco tangibile nella realtà dei fatti. Tanto è vero che lei lo rimpiazza subito e, probabilmente, sarà stato anche questo a contribuire al successivo stato di Dean.

L’attore cade infatti in un vortice depressivo che lo avvolge completamente. Finisce nella rete dell’alcol e della costante guida spericolata. Da qui la tragica fine sopra citata.

All’epoca si diceva, inoltre, che egli potesse avere tendenze omosessuali. Grazie all’outing in tal senso riesce a scampare al servizio militare, ma non dichiara mai ufficialmente di avere una predilezione per gli uomini. Tutto ciò nonostante il chiacchiericcio costante su una vita sessuale e privata attiva in fatto di uomini.

Ad una domanda legata alla sua omosessualità, esso dichiara:

«No, non sono omosessuale. Ma non ho neanche intenzione di vivere la vita con una mano legata dietro la mia schiena»

Filmografia James Dean

Vediamo insieme la breve filmografia di James Dean, nelle righe che seguono:

  1. I figli della gloria (Fixed Bayonets!), regia di Samuel Fuller (1951) – non accreditato
  2. Attente ai marinai! (Sailor Beware), regia di Hal Walker (1952) – non accreditato
  3. L’ultima minaccia (Deadline – U.S.A.), regia di Richard Brooks (1952) – non accreditato
  4. Il capitalista (Has Anybody Seen My Gal?), regia di Douglas Sirk (1952) – non accreditato
  5. L’irresistibile Mr. John (Trouble Along the Way), regia di Michael Curtiz (1953) – non accreditato
  6. La valle dell’Eden (East of Eden), regia di Elia Kazan (1955)
  7. Gioventù bruciata (Rebel Without a Cause), regia di Nicholas Ray (1955)
  8. Il gigante (Giant), regia di George Stevens (1956)
  9. Finding Jack , regia di Anton Ernst e Tati Golykh (2020) – ricreato in CGI

Conclusioni

Breve, ma intensa. Il riassunto perfetto del percorso esistenziale e cinematografico di James Dean. Riferimento ad uno degli attori più imponenti che siano mai stati davanti ad una macchina da presa. Esponente di spicco di un cinema in bianco e nero che non c’è più con le sue movenze e i modi di fare da ribelle, ma che ne rappresenta una pietra miliare per storicità ed epicità.

E pensare che è stata una icona a soli 24 anni ci fa capire cosa sarebbe potuto essere ancora se il destino non fosse stato così tragico.