Catherine Spaak, biografia dell’artista nel post a cura di CineMagazine
Ci sono artiste che riescono a essere poliedriche. Senza, però, che le loro performance ne risentano. Talenti che, in diversi ambiti, sbocciano deliziando il proprio pubblico. È il caso di Catherine Spaak: conduttrice televisiva, ballerina, cantante, attrice. Riuscendo a essere al top per anni e in vari settori.
Del resto, è la sua biografia che parla e che ripercorriamo insieme nel nuovo post dedicato alle biografie degli attori famosi, a cura del nostro portale. Bentornati su CineMagazine!
Sommario
Gli inizi di Catherine Spaak e le sue origini
Catherine Spaak nasce il 3 aprile del 1945 a Boulogne-Billancourt, un comune di poco più di 100 abitanti che fa parte del dipartimento dell’Hauts-de-Seine nella regione dell’Île-de-France (quella in cui fa parte anche la capitale della Francia, Parigi).
Nasce in Francia ma ha origini belghe e viene naturalizzata italiana. A proposito di origini, Catherine Spaak proviene da una famiglia di altissimo rango sociale e politico. Numerosi, infatti, sono i parenti che hanno avuto un ruolo prestigioso nella società.
La madre di Catherine Spaak è Claudie Clèyes, attrice e sceneggiatrice. Sceneggiatore è anche il padre, Charles Spaak. Non solo ruoli cinefili ma i parenti della Spaak hanno rivestito ruoli anche in altri ambiti. Ad esempio, la sorella Agnès è prima un’attrice e poi, dagli anni ’70, una fotografa molto riconosciuta. Non è omonimia: Paul Henri, più volte Presidente del Consiglio belga, è suo zio mentre Suzanne Spaak, la ‘giusta tra le nazioni’ è sua zia. Suzanne salva decine e decine di ebrei durante l’Olocausto.
Catherine Spaak e il suo ruolo da attrice
Catherine Spaak comincia a mostrare il suo talento già a soli 14 anni, nel 1959, riuscendo a far parte dello staff, seppur per una parte molto piccola, nel film ‘Il buco’, diretto da Jacques Becker.
A 15 anni, invece, abbiamo il suo esordio in Italia con ‘Dolci Inganni’, pellicola diretta da Alberto Lattuada, regista che ha avuto anche due onorificenze. Prosegue poi la sua carriera nel film ‘La Voglia Matta’. Sul set conosce Fabrizio Capucci, che sposerà in uno dei suoi quattro matrimoni.
Nel 1964 vince la Targa D’Oro al David di Donatello, cominciando la sua sequenza di riconoscimenti anche dal punto di vista cinematografico, a tal punto da essere proposta per essere la protagonista del film di Dino Risi ‘Il Tigre’. La parte però poi non le è stata più assegnata.
Ci prova anche a Hollywood, con il film ‘Intrighi al Gran Hotel’ nel 1967 ma non ottiene il successo sperato.
Tra le sue interpretazioni, ci sono anche quelle ne ‘La vedova Allegra’, un musical.
Catherine Spaak e la sua carriera da cantante
Come detto, Catherine Spaak è stata un’artista versatile e si è dedicata anche al canto. Grazie all’intuizione della casa discografica ‘Dischi Ricordi’, attiva dal 1958 al 1994, prima di essere acquisita varie volte, riesce a pubblicare il suo primo 45 giri.
Alcuni di questi titoli hanno avuto un successo così clamoroso da essere anche delle vere e proprie hit, come ad esempio L’esercito del surf. Non mancano poi le cover, come nel caso de ‘Quelli della mia età’, rivisitazione di ‘Tous les garçons et les filles’ della cantante Françoise Hardy.
Catherine Spaak e il suo ruolo da giornalista
Catherine Spaak è stata anche una giornalista molto conosciuta. In ogni caso, a partire dal 1970, non si contano le collaborazioni con le testate prestigiose e autorevoli.
Basti pensare che ha avviato collaborazione con il più importante quotidiano italiano, ossia ‘Il Corriere della Sera’. Per non parlare, poi, degli articoli scritti per ‘TV Sorrisi e Canzoni, Marie Claire – una rivista di moda francese e il Mattino di Napoli.
Contestualmente a ciò, comunque, cominciò a essere meno presente nel suo ruolo di attrice.
Catherine Spaak presentatrice e ospite di un reality
Anche chi non è amante di cinema ha avuto modo di conoscere Catherine Spaak. Sì, perché dal 1985 al 1988 conduce le prime tre edizioni di Forum. Giusto per dare una sorta di contestualizzazione, il giudice della trasmissione era Santi Licheri e all’epoca Forum è una striscia di Buona Domenica.
Catherine Spaak passa poi anche in RAI, conducendo per diverse edizioni Harem su Rai3, un talk show un po’ diverso dal solito e prettamente femminile. La Spaak è stata presente anche su La7: nel canale di Urbano Cairo, infatti, conduce ‘Il Sogno dell’Angelo’. Anch’esso è un tal show ma molto più introspettivo.
Non mancano, infine, le sue partecipazioni a programmi più popolari. È possibile vedere Catherine Spaak nell’edizione del 2007 di Ballando con le stelle, anche se la sua eliminazione avviene molto presto: dopo sole tre settimane. Otto anni dopo, nel 2015, fa parte dei naufraghi nella decima edizione del reality show ‘L’Isola dei famosi’. Una volta atterrata sull’isola, la sua partecipazione ha vita breve perché lei stessa, a causa di alcune divergenze, abbandona la trasmissione. Seguono, per giorni, diverse polemiche in tal senso.
Catherine Spaak e la sua vita privata
Dal marzo del 2020, fino al 17 aprile 2022, giorno della sua morte a Roma, non ha avuto vita facile essendo stata colpita da una fortissima emorragia cerebrale.
Per quanto riguarda la sua vita privata e sentimentale, questa è stata abbastanza movimentata, essendosi sposata per ben quattro volte. Il suo primo marito è stato l’ex attore e Presidente della Viterbese Calcio Fabrizio Capucci. Entrambi hanno avuto una figlia.
Il secondo è stato Johnny Dorelli, anch’egli figura poliedrica. Il matrimonio è durato sette anni, dal 1972 al 1979 e anche in questa occasione hanno avuto un figlio. Il terzo marito, invece, è un architetto: si tratta di Daniel Rey, con cui è stata sposata dal 1993 al 2010. Infine, il quarto e ultimo marito è stato Vladimiro Tuselli, sposi dal 2013 al 2020.
Catherine Spaak, filmografia
Vi lasciamo infine alla filmografia ufficiale di Catherine Spaak in ordine temporale. Alla prossima con gli approfondimenti a cura di CineMagazine!
- L’hiver, cortometraggio, regia di Jacques Gautier (1959)
- Il buco (Le Trou), non accreditata, regia di Jacques Becker (1960)
- Il carro armato dell’8 settembre, regia di Gianni Puccini (1960)
- Dolci inganni, regia di Alberto Lattuada (1960)
- Il pozzo delle tre verità (Le puits aux trois vérités), regia di François Villiers (1961)
- La voglia matta, regia di Luciano Salce (1962)
- Diciottenni al sole, regia di Camillo Mastrocinque (1962)
- Il sorpasso, regia di Dino Risi (1962)
- L’amore difficile, episodio “Le donne”, regia di Sergio Sollima (1962)
- La parmigiana, regia di Antonio Pietrangeli (1963)
- Le monachine, regia di Luciano Salce (1963)
- La noia, regia di Damiano Damiani (1963)
- La calda vita, regia di Florestano Vancini (1964)
- 3 notti d’amore, regia di Renato Castellani, Luigi Comencini e Franco Rossi (1964)
- Il piacere e l’amore (La ronde), regia di Roger Vadim (1964)
- Week-end a Zuydcoote, regia di Henri Verneuil (1964)
- La bugiarda, regia di Luigi Comencini (1965)
- Oggi, domani, dopodomani, episodio “L’uomo dei 5 palloni”, regia di Marco Ferreri (1965)
- Made in Italy, regia di Nanni Loy (1965)
- Madamigella di Maupin, regia di Mauro Bolognini (1966)
- Adulterio all’italiana, regia di Pasquale Festa Campanile (1966)
- L’armata Brancaleone, regia di Mario Monicelli (1966)
- Non faccio la guerra, faccio l’amore, regia di Franco Rossi (1966)
- Intrighi al Grand Hotel (Hotel), regia di Richard Quine (1967)
- La notte è fatta per… rubare, regia di Giorgio Capitani (1967)
- Il marito è mio e l’ammazzo quando mi pare, regia di Pasquale Festa Campanile (1968)
- L’uomo dei cinque palloni, regia di Marco Ferreri (1968)
- La matriarca, regia di Pasquale Festa Campanile (1968)
- Una ragazza piuttosto complicata, regia di Damiano Damiani (1969)
- Se è martedì deve essere il Belgio (If It’s Tuesday, This Must Be Belgium), regia di Mel Stuart (1969)
- Certo, certissimo, anzi… probabile, regia di Marcello Fondato (1969)
- Con quale amore, con quanto amore, regia di Pasquale Festa Campanile (1970)
- Il gatto a nove code, regia di Dario Argento (1971)
- Un uomo dalla pelle dura, regia di Franco Prosperi (1972)
- Causa di divorzio, regia di Marcello Fondato (1972)
- La sedia a rotelle (Un meurtre est un meurtre), regia di Étienne Périer (1972)
- L’altro piatto della bilancia, regia di Mario Colucci (1972)
- Cari genitori, regia di Enrico Maria Salerno (1973)
- La schiava io ce l’ho e tu no, regia di Giorgio Capitani (1973)
- Storia di una monaca di clausura, regia di Domenico Paolella (1973)
- La via dei babbuini, regia di Luigi Magni (1974)
- Los pájaros de Baden-Baden, regia di Mario Camus (1975)
- La parola di un fuorilegge… è legge!, regia di Antonio Margheriti (1975)
- Bruciati da cocente passione, regia di Giorgio Capitani (1976)
- Febbre da cavallo, regia di Steno (1976)
- Per vivere meglio, divertitevi con noi, episodio “Il teorema gregoriano”, regia di Flavio Mogherini (1978)
- Rag. Arturo De Fanti, bancario precario, regia di Luciano Salce (1980)
- I seduttori della domenica, episodio “Il carnet di Armando”, regia di Dino Risi (1980)
- Io e Caterina, regia di Alberto Sordi (1980)
- Miele di donna, regia di Gianfranco Angelucci (1981)
- Claretta, regia di Pasquale Squitieri (1984)
- Il giocatore invisibile, regia di Sergio Genni (1985)
- Scandalo segreto, regia di Monica Vitti (1990)
- Tandem, regia di Lucio Pellegrini (2000)
- Joy – Scherzi di gioia, regia di Adriano Wajskol (2002)
- Te lo leggo negli occhi, regia di Valia Santella (2004)
- Promessa d’amore, regia di Ugo Fabrizio Giordani (2004)
- Dalla parte giusta, regia di Roberto Leoni (2005)
- L’uomo privato, regia di Emidio Greco (2007)
- Alice, regia di Oreste Crisostomi (2010)
- I più grandi di tutti, regia di Carlo Virzì (2011)
- Ti sposo ma non troppo, regia di Gabriele Pignotta (2014)
- La vacanza, regia di Enrico Iannaccone (2019)