Brad Pitt: biografia dell’attore americano famoso per le molteplici interpretazioni e per essere un sex symbol, nel post a cura di CineMagazine
Un’infinità di volti ha costellato il mondo del cinema e più in generale dello spettacolo hollywoodiano. Tra questi vi è una figura in particolare che più di altre è entrata nel cuore del pubblico femminile: stiamo parlando di Brad Pitt. Un attore incredibilmente talentuoso che è divenuto un’icona di fascino e bravura del grande schermo. Un personaggio mai sopra le righe, specie fuori dal set, nonostante una vita privata più che chiacchierata (date le relazioni intrattenute nel corso degli anni).
Andiamo a scoprire questo e molto altro della vita e delle gesta cinematografiche di Brad Pitt per il nuovo post dedicato alle Biografie di attori famosi, a cura di CineMagazine!
Sommario
L’esordio cinematografico di Brad Pitt
William Bradley Pitt nasce il 18 dicembre 1963 a Shawnee, città americana dello stato dell’Oklahoma, e cresciuto a Springfield, nel Missouri. Il padre Bill è di origini inglesi ed è dirigente in una ditta di trasporti, mentre la madre Jane è consigliere scolastico. Brad ha anche un fratello di nome Doug e una sorella di nome Julie.
Da ragazzo frequenta la Kickapoo High School, dove si contraddistingue come atleta nelle squadre di nuoto, golf e tennis, e anche nel consiglio studentesco. Prende inoltre parte ai dibattiti scolastici e a diversi musical.
Una volta termina il liceo, frequenta l’Università del Missouri, dove studia giornalismo e grafica pubblicitaria, abbandonando però a pochi esami dalla laurea per inseguire il sogno di diventare un attore famoso. Ma la gavetta è tanta: prima di affermarsi è costretto a svolgere tanti lavori diversi e umili, come il trasportatore di frigoriferi, l’autista di spogliarelliste in limousine oppure la mascotte (vestito da pollo) di una nota catena di ristoranti.
L’esordio assoluto nel mondo dello spettacolo, finalmente, di quello che poi sarebbe divenuta una star di Hollywood, avviene nel lontano 1987, in televisione e quindi non da subito sul grande schermo. Il primo approccio con la versione minore dell’intrattenimento prende forma sotto-forma di parti minori per serie TV quali “Genitori in blu jeans” e “Dallas”: due prodotti seriali comunque di grande importanza, nonostante il ruolo marginale vissuto da Brad in quelle circostanze.
Ma la figura di attore al cinema lo avvicinerà presto, qualche anno dopo, più specificatamente nel 1991 con la chiamata del regista Ridley Scott per il ruolo di J.D. in “Thelma & Louise”. Una tappa che dà il là alla carriera cinematografica di Pitt che si sostanzia immediatamente di capolavori sul grande schermo uno dietro l’altro.
A partire da “In mezzo scorre il fiume” di Robert Redford, dove l’attore in questione recita da co-protagonista insieme a Craig Sheffer: i due vestono i panni di due fratelli del Montana dal cammino esistenziale divergente rispetto alle volontà del padre.
A dimostrare tutta la propria versatilità è però il film successivo a cui prende parte Brad Pitt, ossia “Kalifornia”. Qui ingrassa di 10 kg per incarnare un killer controverso per psicologia ed atteggiamento.
Brad Pitt: da “Intervista col Vampiro” a “Seven” di Fincher
Gli anni Novanta sono particolarmente intensi dal punto di vista produttivo per Pitt, che vede la propria parabola cinematografica subire un’ascesa super positiva. Partendo da progetti entrati nella storia del cinema, quali “Vento di passioni” in cui affianca un enorme Anthony Hopkins nella trasposizione filmica del romanzo di Harrison, ad opera del regista Edward Zwick oppure recitando un ruolo chiave in ”Intervista col vampiro”, dove divide il set con attori di calibro come Tom Cruise, Antonio Banderas e una giovanissima Kirsten Dunst. Un film fantasy con sfumature romantiche e psicologiche davvero originale. Nel 1995, Brad Pitt poi tira fuori una ulteriore dimostrazione della sua innata dote attoriale sopra la media in “Seven”, thriller di David Fincher. Qui insieme a Morgan Freeman, Kevin Spacey e Gwyneth Paltrow mette in scena una storia investigativa alla ricerca spasmodica di un serial killer dalle gesta efferate. Una narrazione che tiene il fiato in sospeso frame dopo frame catturando come non mai l’occhio dello spettatore. Capolavori, questi degli anni Novanta, che di fatto consacrano Brad non solo come attore ma anche come icona di bellezza.
Prima dell’arrivo del nuovo Millennio, Brad Pitt prosegue spedito con partecipazioni attoriali rilevanti quali “Sette anni in Tibet”, biopic ispirato alla vita dell’alpinista Heinrich Harrer oppure ancora “L’ombra del diavolo” diretto da Pakula, in cui l’attore statunitense spalleggia Harrison Ford ed il compianto Treat Williams. Chiude poi i successi filmici del decennio Novanta con “Vi presento Joe Black”, ancora una volta ad affiancare Anthony Hopkins, dove recita niente meno che la parte della Morte, e “Fight Club”, sempre di David Fincher, in cui insieme ad Edward Norton, l’attore incarna un lottatore clandestino dal carattere poco docile. Un’altra gemma entrata di diritto tra i maggiori incassi di botteghino del 1999.
Gli anni 2000 e gli altri successi filmici di Brad Pitt
Il Nuovo Millennio si apre, cinematograficamente parlando, nel 2001, anno in cui va in scena “Ocean’s Eleven”. Primo di una trilogia (“Ocean’s Twelve” e “Ocean’s Thirteen” sono gli altri due capitoli) diretta dal regista Soderbergh, narra i fatti di una banda di ladri dediti a svaligiare casinò. Qui Pitt entra in un cast stellare che vanta nomi come George Clooney, Julia Roberts, Andy Garcia, Matt Damon, Don Cheadle e molti altri.
Una saga che si è trasformata in un cult del genere d’appartenenza, mostrando classe, ricchezza e una narrativa ricca di colpi di scena sensazionali. Questi anni vedono Brad Pitt anche nei panni di produttore, fondando una casa di produzione (la Plan B Entertainment) insieme alla collega ed ex compagna Jennifer Aniston e Brad Grey.
A metà del primo decennio dei 2000, la vita sentimentale dell’attore in questione si collega a doppio filo con il set: stiamo parlando della relazione con Angelina Jolie. Un rapporto che investe anche il cinema, in film come, ad esempio, “Mr. & Mrs. Smith”.
Nel 2009, poi, arriva l’ennesima perla, “Il curioso caso di Benjamin Button”, in cui Brad Pitt interpreta meravigliosamente un uomo affetto da una particolare patologia per cui vive la vita a ritroso, dalla vecchiaia all’infanzia. Un cammino esistenziale che affonda nelle pieghe della vita restituendo un insegnamento sull’apprezzamento della stessa. La partner attoriale diviene, in questo caso, Cate Blanchett, nei panni di una ballerina e amore del protagonista.
“Bastardi senza gloria” e “L’arte di vincere” divengono i successivi successi al botteghino, che mostrano l’istrionico talento di Brad, il quale passa con grande agio dall’essere un comandante nazista ad un general manager di una squadra di baseball.
“World War Z”, invece, consente all’attore americano di far parte di un progetto fantasy mai esplorato prima, con tanto di zombie e virus letali per l’umanità.
“12 anni schiavo”, “Fury” e “La grande scommessa” sono gli altri tre capolavori cinematografici di Brad Pitt in versione protagonista controverso. Tre contesti accomunati da un ruolo per certi versi similare sebbene le accezioni ed epoche differenti. Qui Brad rappresenta sempre personaggi discutibili e che dividono il pubblico tra repulsione ed attrazione. “C’era una volta…ad Hollywood” di Quentin Tarantino e “Ad Astra” gli ultimi elementi filmici degni di nota di questo immenso attore. Nel primo rimedia anche un Oscar (il secondo per lui dopo quello per 12 anni schiavo in veste di produttore) come attore non protagonista.
La vita privata di Brad Pitt
La vita privata di Brad è stata sostanzialmente segnata da rapporti di fama e attenzione mediatica, come quello con Jennifer Aniston, Gwyneth Paltrow, fino all’ultima Angelina Jolie (il più longevo), terminato nel 2016. Pitt ha in totale sei figli, di cui tre naturali e tre adottivi.
Filmografia Brad Pitt
Terminiamo il nostro post dedicato a Brad Pitt con la sua filmografia. Alla prossima con i post a cura di CineMagazine!
- Hunk, regia di Lawrence Bassoff (1987)
- Senza via di scampo (No Way Out), regia di Roger Donaldson (1987)
- La fine del gioco (No Man’s Land), regia di Peter Werner (1987)
- Al di là di tutti i limiti (Less Than Zero), regia di Marek Kanievska (1987)
- The Dark Side of the Sun, regia di Bozidar Nikolić (1988)
- Innamorati pazzi (Happy Together), regia di Mel Damski (1989)
- Il ritorno di Brian (Cutting Class), regia di Rospo Pallenberg (1989)
- Una pista per due (Across the Tracks), regia di Sandy Tung (1991)
- Thelma & Louise, regia di Ridley Scott (1991)
- Johnny Suede, regia di Tom DiCillo (1991)
- Fuga dal mondo dei sogni (Cool World), regia di Ralph Bakshi (1992)
- In mezzo scorre il fiume (A River Runs Through It), regia di Robert Redford (1992)
- Kalifornia, regia di Dominic Sena (1993)
- Una vita al massimo (True Romance), regia di Tony Scott (1993)
- A letto con l’amico (The Favor), regia di Donald Petrie (1994)
- Intervista col vampiro (Interview with the Vampire), regia di Neil Jordan (1994)
- Vento di passioni (Legends of the Fall), regia di Edward Zwick (1994)
- Seven, regia di David Fincher (1995)
- L’esercito delle 12 scimmie (12 Monkeys), regia di Terry Gilliam (1995)
- Sleepers, regia di Barry Levinson (1996)
- L’ombra del diavolo (The Devil’s Own), regia di Alan J. Pakula (1997)
- Sette anni in Tibet (Seven Years in Tibet), regia di Jean-Jacques Annaud (1997)
- Vi presento Joe Black (Meet Joe Black), regia di Martin Brest (1998)
- Fight Club, regia di David Fincher (1999)
- Essere John Malkovich (Being John Malkovich), regia di Spike Jonze (1999) – cameo
- Snatch – Lo strappo (Snatch), regia di Guy Ritchie (2000)
- The Mexican – Amore senza la sicura (The Mexican), regia di Gore Verbinski (2001)
- Spy Game, regia di Tony Scott (2001)
- Ocean’s Eleven – Fate il vostro gioco (Ocean’s Eleven), regia di Steven Soderbergh (2001)
- Confessioni di una mente pericolosa (Confessions of a Dangerous Mind), regia di George Clooney (2002) – cameo
- Full Frontal, regia di Steven Soderbergh (2002) – cameo
- Troy, regia di Wolfgang Petersen (2004)
- Ocean’s Twelve, regia di Steven Soderbergh (2004)
- Mr. & Mrs. Smith, regia di Doug Liman (2005)
- Babel, regia di Alejandro González Iñárritu (2006)
- Ocean’s Thirteen, regia di Steven Soderbergh (2007)
- L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford (The Assassination of Jesse James by the Coward Robert Ford), regia di Andrew Dominik (2007)
- Burn After Reading – A prova di spia (Burn After Reading), regia di Joel ed Ethan Coen (2008)
- Il curioso caso di Benjamin Button (The Curious Case of Benjamin Button), regia di David Fincher (2008)
- Bastardi senza gloria (Inglourious Basterds), regia di Quentin Tarantino (2009)
- The Tree of Life, regia di Terrence Malick (2011)
- L’arte di vincere (Moneyball), regia di Bennett Miller (2011)
- Cogan – Killing Them Softly (Killing Them Softly), regia di Andrew Dominik (2012)
- World War Z, regia di Marc Forster (2013)
- The Counselor – Il procuratore (The Counselor), regia di Ridley Scott (2013)
- 12 anni schiavo (12 Years a Slave), regia di Steve McQueen (2013)
- Fury, regia di David Ayer (2014)
- By the Sea, regia di Angelina Jolie (2015)
- La grande scommessa (The Big Short), regia di Adam McKay (2015)
- Allied – Un’ombra nascosta (Allied), regia di Robert Zemeckis (2016)
- War Machine, regia di David Michôd (2017)
- Deadpool 2, regia di David Leitch (2018) – cameo[131]
- C’era una volta a… Hollywood (Once Upon a Time in… Hollywood), regia di Quentin Tarantino (2019)
- Ad Astra, regia di James Gray (2019)
- The Lost City, regia di Aaron e Adam Nee (2022)
- Bullet Train, regia di David Leitch (2022)
- Babylon, regia di Damien Chazelle (2022)